Lotta all’evasione fiscale: è uno degli obiettivi del Governo, come testimoniano le diverse misure contenute nell’ultima legge di Bilancio.
I controlli del Fisco sono così diventati sempre più stringenti e minuziosi.
Va specificato che tutti i contribuenti possono essere soggetti ai controlli fiscali, ma secondo i numeri, c’è una maggiore probabilità che i professionisti siano i più sottoposti agli accertamenti fiscali.
Infatti, i redditi dei lavoratori dipendenti sono già tassati in busta paga, mentre i professionisti potrebbero anche non dichiarare i loro reali redditi.
Gli strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate sono vari e tra essi figurano: il redditometro, il risparmiometro, i controlli incrociati tra giacenze e movimenti di conto corrente con i redditi e i patrimoni dichiarati dal contribuente stesso.
L’Agenzia dispone inoltre di una grande quantità di dati ed informazioni, che raccoglie e conserva su ogni tipo di soggetto economico (persone fisiche, imprese, lavoratori autonomi).
Tali dati consentono ai controlli del Fisco, a seconda delle attività svolte dai soggetti, di “puntare” in maniera precisa ed efficace le categorie “sospette”, arrivando a individuare i casi specifici che saranno posti sotto controllo e verifica fiscale.
Questo l’elenco delle spese che il Fisco considera troppo alte rispetto ai redditi dichiarati dal contribuente:
- canoni di locazione di un immobile;
- auto di lusso;
- assicurazioni auto;
- viaggi;
- lavori di manutenzione dell’appartamento;
- visite specialistiche;
- mutuo per l’acquisto di un’immobile;
- smartphone;
- abbonamenti;
- collaboratori domestici;
- centri benessere e cura della persona;
- ristoranti.
Le spese che risultano non essere conforme alle proprie entrate possono far destare “sospetti”, anche per chi non è un libero professionista.