Molti studenti universitari in questi giorni hanno dovuto fare i conti con l’emergenza Coronavirus.
Tra lezioni a distanza ed esami rinviati, tutti coloro che si preparavano all’agognata discussione della tesi hanno dovuto affrontare la prova dell’esame finale da casa e online.
Una studentessa dell’Università di degli Studi di Bari Aldo Moro, Incoronata Gelsomina Motta, neo-dottoressa in Scienze della Formazione Primaria, originaria di Melfi, così racconta alla nostra Redazione la sua esperienza:
“Dopo aver sognato per tanto tempo questo momento, finalmente è arrivato!
Certo, non l’avrei mai immaginato così…
Discutere la tesi di laurea in Scienze della Formazione Primaria in collegamento dalla mia stanza ha suscitato in me sensazioni contrastanti.
Quando sono venuta a conoscenza del fatto che la mia seduta di laurea si sarebbe svolta in via telematica, per un attimo sono rimasta delusa in quanto nutrivo il timore di non poter condividere appieno quest’importante traguardo con le persone a me care.
Dopo un primo momento di incertezza, ho avuto modo di comprendere l’infondatezza delle mie paure.
Ringrazio l’Università degli Studi di Bari per aver risposto prontamente alla situazione di emergenza, fornendo a noi studenti quest’importante opportunità innovativa.
In tal senso, l’Uniba ha trasmesso un grande insegnamento, ossia di non retrocedere di fronte alle avversità, ma anzi di accettare le sfide ‘lanciate’ dal Covid-19.
La cultura difatti non può e non deve fermarsi!
Così, tramite la piattaforma Microsoft Teams, ho esposto la mia tesi ‘Musicoterapia e Autismo: un’indagine sulla valenza dell’intervento musicoterapico nei disturbi dello spettro autistico’.
Dopo aver esperito in prima persona cosa significhi laurearsi da remoto, posso tranquillamente asserire che le emozioni, le ansie e le gioie provate sono state le stesse di quelle che si possono vivere nelle sedute ‘tradizionali’, in quanto, in quegli attimi, tutto si annulla e l’unica cosa che conta è il piacere di condividere i propri studi e le proprie ricerche.
La solennità del momento, infatti, prescinde dallo spazio fisico.
Condividere l’emozione del 110 e lode con i miei cari, seppur a distanza, ha spazzato via il rammarico provato inizialmente, lasciando posto solo alla felicità di aver raggiunto il mio obiettivo.
Rispetto appieno le direttive del Governo per limitare la diffusione del coronavirus e dedico questo mio traguardo ai medici e agli infermieri che quotidianamente operano, mettendo a rischio la propria salute, per salvare vite umane.
Vorrei lanciare un messaggio di speranza e di fiducia agli altri studenti, ossia di perseguire con determinazione i propri sogni, citando la frase di Aldo Moro con cui il presidente della commissione ha aperto la mia seduta di laurea:
‘Se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo.
Ma non è possibile.
Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità.
Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso.
Si tratta di vivere il tempo che ci è dato vivere con tutte le sue difficoltà”.
Facciamo un grande in bocca al lupo alla giovane Incoronata, augurandole un futuro radioso e pieno di soddisfazioni.