La situazione nelle carceri in Basilicata potrebbe presto degenerare.
A mettere in pericolo agenti e personale delle strutture, la ripresa degli incontri tra familiari e detenuti.
A denunciare il rischio sanitario, visto il diffondersi del coronavirus, il Vice Segretario Regionale della Polizia Penitenziaria, Giuseppe Capiello, che in una lettera inviata alle maggiori cariche istituzionali regionali scrive:
“Lunedì 23 marzo c.a., a norma dell’art.63-numero 16 del D.L. 18 marzo 2020 (che stabilisce fino e non oltre il 22 marzo la permanenza dei colloqui a distanza), riprenderanno regolarmente i colloqui fra i detenuti e i propri familiari, nonostante le vigenti disposizioni che proibiscono mobilità e assembramenti, a tutela della salute di tutti i cittadini, così da mettere a rischio tutta la collettività sulla possibile, ma ahimè verosimile, propagazione del contagio da Coronavirus, che né deriverebbe da tale atteggiamento di grave superficialità e di non rispetto della salute e della vita di ogni individuo.
Le condizioni delle carceri in Basilicata sono catastrofiche e al limite del collasso, sia sull’aspetto strutturale, di sovraffollamento, ma anche e soprattutto sull’aspetto igienico/sanitario, dove già si lavora in situazioni giornaliere perenni di criticità, figurarsi in questo periodo così difficile e complicato, dove scarseggiano i DPI (dispositivi di protezione individuale) e dove non sono rispettate quelle condizioni e norme previste da tutti i DPCM e D.L. emanati a tutela della salute e del propagarsi del Coronavirus, quindi si fa appello alle SS.LL. (Politici e Istituzioni del territorio) a intervenire in maniera urgente e autorevole sui Politici Nazionali e sull’Amministrazione Penitenziaria Centrale, onde evitare conseguenze che potrebbero essere tragiche per la vita e la salute di tutti”.