Il Coronavirus non risparmia Città del Vaticano.
Come riporta “Il Messaggero”:
“Un suo collaboratore – un funzionario della Segreteria di Stato – che da anni abita nella residenza vaticana, è stato trovato positivo al tampone e immediatamente ricoverato per accertamenti.
La sua salute non desta preoccupazioni ma di fatto il problema del contagio è ormai palpabile per chi vive dentro al piccolo stato pontificio.
Le misure del caso, di fronte all’emergenza, sono già state attivate.
Tanto per cominciare Papa Francesco vive praticamente recluso in pochi locali, al mattino celebra da solo nella cappella con i suoi tre segretari, pranza in solitudine nella sua stanza anche se riceve ancora i capi dicastero la mattina, spesso nel palazzo apostolico dove c’è più spazio.
Le riunioni avvengono a debita distanza ma terminano sempre con una bella stretta di mano anche se precedentemente ‘amuchinata’, resa sterile.
Agli ospiti viene fornito dai segretari l’igienizzante per le mani.
Una precauzione necessaria.
Il monsignore della Segreteria di Stato ora è ricoverato al Columbus.
Le sue condizioni non destano allarme tuttavia la quarantena è la via obbligata e, di riflesso, anche le misure necessarie per la sanificazione sia di Santa Marta che quella del Palazzo Apostolico e della Segreteria di Stato”.