“C’è bisogno di un piano Marshall per risollevare l’agricoltura dopo questa emergenza coronavirus, che se da un lato sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità”.
È quanto fa sapere il presidente regionale di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani, rilanciando la proposta del presidente nazionale, Ettore Prandini, secondo cui il comparto “ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità, a cominciare da risorse per 11 miliardi di euro già disponibili da immettere nel circuito di liquidità aziendale da subito”.
Sostiene Pessolani:
“Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, vanno sostenute.
Sono fondamentali sul piano economico e sociale della Basilicata e per questo la straordinarietà della situazione necessita di interventi al di fuori delle ‘regole ordinarie’.
Se delle risorse ci sono e sono dedicate all’agricoltura oggi vanno usate con formule straordinarie.
Ci si riferisce alle risorse dello Sviluppo Rurale che sarebbe folle pensare di utilizzare secondo le modalità ‘regolamentari’.
Alternativamente potrebbero essere utilizzate, in modo anticipato, le risorse dello Sviluppo Rurale per le annualità 2021-22.
le risorse dello sviluppo rurale possono essere utilizzate perché una parte sono già a rischio disimpegno e un’altra larga parte lo sarà in futuro; nel contempo è difficile immaginare che ci sia un ricorso nel prossimo futuro a consistenti interventi strutturali.
Necessario costituire un fondo straordinario per il sostegno al settore agricolo che preveda un aiuto a superficie per le imprese presenti nel registro INPS, attraverso il pagamento a superficie aggiuntivo ed eccezionale ed interventi per il ristoro dei danni da eventi naturali avversi (cimice, gelate, trombe d’aria etc.) delle annate 2019/20.
Ad esempio, il ristoro anche dei danni coperti da strumenti assicurativi, un rimborso differenziato che comunque premi chi si è assicurato oltre la concorrenza delle compagnie assicurative, l’individuazione delle aree, stima della perdita ad ettaro per singola coltura e compensazione senza accertamento del danno, con il supporto delle stime ISMEA.
Bisogna prevedere interventi per i giovani già insediati negli ultimi tre anni, abbattere del 50% l’eventuale quota di co-finanziamento su investimenti, ma anche interventi supplementari per il benessere animale.
Si tratterebbe di una misura finalizzata a migliorare le condizioni degli animali, che agevoli il ricorso a pratiche e tecnologie atte a promuovere migliori condizioni nel comparto zootecnico”.