Mentre il personale medico in Romania, da giorni, ha iniziato a rassegnare le dimissioni lamentando la mancanza di dispositivi di protezione e manifestando la paura di essere infettato, ad Arad, città del Nord-Ovest, Vicenza Del Vecchio, 25 anni, originaria di Lagonegro, è in prima fila presso la tenda di triage, situata all’ingresso del cortile dell’ospedale cittadino, dove vengono controllati tutti coloro che vogliono essere consultati dai medici.
Il suo coinvolgimento ha impressionato anche il ministro alla Sanità romeno, Nelu Tataru, che in visita in ospedale, l’ha indicata come esempio per tutti i suoi colleghi romeni.
Vincenza ha studiato medicina presso la Western University of Vasile Goldis di Arad.
Si è laureata a luglio 2019, a dicembre ha sostenuto l’esame di abilitazione e successivamente ha fatto pratica all’ospedale di Arad l’estate scorsa.
In un’intervista alla tv romena, Vicenza ha dichiarato:
“La famiglia mi ha supportato, e le sono grata.
Se cedo al primo ostacolo, significherebbe che il lavoro del dottore non fa per me.
È una sfida speciale per me, essendo meno di un anno di attività.
All’improvviso ci siamo trovati in una situazione mondiale molto difficile, non ho mai pensato che potesse succedere qualcosa del genere e ho persino iniziato a lavorare quando il coronavirus ha cominciato a diffondersi.
Cerco di concentrarmi sul mio lavoro e non importa quale nazionalità abbiano i pazienti, importa essere un medico e curare un uomo, una donna, senza badare all’età.
Non importa la nazionalità, ho prestato giuramento ed è valido in qualsiasi situazione, in qualsiasi paese.
Mi hanno colpito le parole del ministro che si è detto felice di vedere un giovane medico che si sforza di curare chi ha assoluto bisogno.
Per il resto non ho paura, questa è la responsabilità del medico.
Quindi non penso più che un paziente possa avere il coronavirus e che io possa essere infettata, voglio solo aiutare.
Ho scelto la medicina d’urgenza perché qui impari molto, devi agire in fretta, approfondisci i problemi”.
Giovanni Baldandoni, presidente dell’Associazione dei lucani nei Balcani, indica Vincenza come “un vero esempio del valore professionale e di quell’impegno che un medico assume con la sua professione”.
I nostri complimenti e la nostra riconoscenza a Vincenza, come lucani e come Italiani.