Coronavirus e ripartenza.
Due elementi che sembrano slegati in questo tempo di quiete forzata, dovuta alla tempesta della pandemia che sta sconvolgendo il mondo.
Eppure è chiaro l’appello di ben 150 scienziati ed accademici italiani sul Sole 24 ore:
“Dobbiamo subito preparare la ripartenza, il tempo stringe, occorre agire rapidamente. Le prossime settimane saranno decisive sotto ogni profilo e le scelte che le istituzioni si apprestano a fare lasceranno il segno per mesi ed anni. Proprio per questo non è consentito sbagliare”.
A tal proposito, ecco la proposta della giornalista lucana Carmen Lasorella:
“In sostanza, se nessuno sarà lasciato solo – davvero – nella capillarità dei controlli, si potrà ricominciare, benché gradualmente.
È una possibilità, almeno. E concreta.
In questi mesi di alfabetizzazione digitale forzata, si è parlato spesso di geo-localizzazione.
Le ricerche sul web identificano il chi, il dove, il che cosa.
Il riferimento è alle attività, ai siti monumentali, alla geografia…
Quando si parla di ricorso all’intelligenza artificiale per monitorare il virus sul territorio, il riferimento invece è alle persone. Ovvero?
La violazione dei diritti costituzionali?!
Tutto vero, come è tutta vera la realtà orwelliana che stiamo già vivendo, dove se i fatti non piacciono, basta cambiare i fatti e con le telecamere ovunque che fanno il resto!
Vorrebbe dire che per ‘un tempo X’ dovremmo rinunciare ancora ad altre libertà??
Di fatto, vorrebbe dire anche questo.
Ma potrebbe voler dire anche altro.
Proprio il Sud che sa soffrire e che ha la cultura della resilienza, ma che per fortuna è rimasto lontano dalle aree aggredite dal virus, oggi potrebbe fare la sua parte, nonostante le strutture clientelari sempre al collasso.
Il Sud potrebbe dare una mano al Nord, perché già sconta da oltre 100 anni sfruttamento e sudditanze, dunque sarebbe capace di affrontare questa esperienza di pochi mesi.
L’area test ideale potrebbe essere la Basilicata, che ha appena avuto con Matera una capitale europea della cultura, giusto nel cuore del Sud, tra la Campania e la Puglia e sul confine con la Calabria.
Popolazione limitata e un’area scarsamente contagiata.
Un monitoraggio digitale, che migliorerebbe la sicurezza del territorio non solo contro il virus.
Naturalmente, la regia sarebbe affidata al governo, che vigilerebbe da subito sulla ripresa delle attività economiche locali, con l’impegno dichiarato a potenziarle, mentre sarebbe regionale il concorso delle realtà intorno, in tutte forme di collaborazione possibili.
Orwell questa volta non farebbe paura.
Pensiamoci e parliamone, allora. Ma facciamo presto.
E senza strumentalizzazioni”.
Il ritorno alla normalità, dunque, partirebbe dalla Basilicata.
Cosa ne pensate?