Basilicata: “come vengono smaltiti guanti, mascherine, tute e tamponi utilizzati negli ospedali e negli altri presidi sanitari?”. A chiederlo…

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dei Consiglieri Regionali M5S, Gianni Leggieri, Gianni Perrino, Carmela Carlucci:

“Come vengono smaltiti i DPI (guanti, mascherine, tute, ecc.) e i tamponi utilizzati negli ospedali e negli altri presidi sanitari?

Essendo ‘rifiuti speciali’, in particolare ‘rifiuti sanitari’, la normativa e il Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR), varato a fine dicembre 2016, ne impongono, a tutela della salute e dell’ambiente, il trattamento e lo smaltimento secondo precise e articolate procedure.

Tali rifiuti potrebbero finire anche nell’inceneritore ‘Rendina Ambiente’ (ex Fenice) di San Nicola di Melfi, che svolge attività di termodistruzione di rifiuti solidi urbani e, appunto, rifiuti speciali.

Con un apposito atto ispettivo, abbiamo chiesto a Bardi e all’Assessore Rosa se la filiera di trattamento e smaltimento di tali rifiuti sanitari rispetti quanto imposto dal PRGR e, in particolare, se i rifiuti sanitari vengano conferiti solo presso il termovalorizzatore di San Nicola di Melfi (Pz) oppure presso altri impianti di incenerimento o coincenerimento (con e senza recupero di energia e anche situati in cementerie).

Abbiamo inoltre chiesto al governo regionale il dettaglio di tutti gli impianti utilizzati per il trattamento di tali rifiuti sanitari, dettagliati per quantitativi trattati; e, inoltre, di fornire lumi, rispettivamente: sulle modalità con le quali la Regione Basilicata monitora il processo del conferimento e incenerimento dei rifiuti sanitari anche rivenienti dalle attività di gestione dell’epidemia da Covid-19; e se vengano attuate in merito le prescrizioni del vigente PRGR.

La filiera del trattamento e smaltimento dei rifiuti sanitari, ancor più in questo periodo, va controllata e vigilata con scrupolo e attenzione al fine di evitare che le organizzazioni criminali possano infiltrarsi e approfittare del momento emergenziale per fare business a spese della salute pubblica e della tutela dell’ambiente (che si traduce in prevenzione primaria)”.