“Salve, sono lucano, precisamente di Lavello, abito in provincia di Cremona dallo scorso Natale per il mio lavoro (autista) ed ho contratto il virus”.
Così inizia la testimonianza che il cittadino Mauro Signore ha inviato alla nostra Redazione.
“Come vi anticipavo io mi sono trasferito da Lavello alla provincia di Cremona da pochi mesi, a causa della mia professione, insieme alla mia compagna.
Lei è un OSS presso una RSA di un comune della provincia e io autista.
Entrambi abbiamo riscontrato la positività al Covid.
Tutto è iniziato con una leggera febbre che non superava i 38° su entrambi, perciò la faccenda non ci ha allarmati dato che non avevamo altri sintomi come tosse o perdita di olfatto.
Solo io avvertivo una leggera fame d’aria, ma solo in alcune ore serali, tant’è che abbiamo sottovalutato questo fattore pensando fosse una questione ansiosa.
Solo quando dopo alcuni giorni, quando la faccenda si è fatta più insistente, abbiamo deciso di farlo presente alla dottoressa di base, la quale, immediatamente, ci ha mandato in ospedale per effettuare una RX ai polmoni su entrambi.
In seguito all’RX effettuata, si è evidenziata una polmonite interstiziale virale e, conseguentemente, ci sono stati fatti anche i tamponi, sempre in ospedale, grazie ai quali alcuni giorni dopo, precisamente il giorno di Pasqua, ci hanno confermato quel che non avremmo mai pensato data la scarsa presenza di sintomi: la positività al Covid.
Già in ospedale, dato l’esito del’RX e quindi della polmonite, ci è stata somministrata una terapia farmacologica composta da antibiotici, antivirali e anticoagulanti.
La parte più brutta di questa esperienza è stata rimanere chiusi in casa, senza nemmeno poter acquistare i beni di prima necessità, per 15 giorni.
Le nostre esigenze sono state soddisfatte dai tanti volontari che aiutano chi come noi è stato colpito da Covid.
Forse ora il peggio è passato, come anche i primi 15 giorni della quarantena domiciliare; l’altro giorno ci è stato fatto il primo tampone successivo al positivo che speriamo sia negativo per procedere al fare il secondo, in modo da poter tornare alla nostra vita normale quanto prima.
Spero che la nostra testimonianza possa esser d’aiuto a tanti, affinché non sottovalutino i minimi sintomi.
Vorrei ringraziare la dottoressa Mantovani (medico di base) che ci segue in modo costante e giornaliero, il comune di Piadena, l’assistente sociale e tutti i volontari che non ci hanno fatto sentire soli”.