Dopo i casi di contagio da Coronavirus registrati Venerdì 1 Maggio, che hanno interessato 7 operatori sanitari e dipendenti ASP nella Val d’Agri, si è tenuta una riunione urgente a Potenza, con i vertici dell’ASP.
Di qui, la decisione che tutte le persone venute a contatto con gli operatori positivi venissero sottoposte a prelievo tampone COVID-19.
Sulla situazione e su come le particolari esigenze emergenziali connesse all’epidemia vengano affrontate presso le strutture sanitarie, abbiamo sentito il Dr. Gianvito Corona, Direttore dell’Unità di Oncologia Critica Territoriale, Cure Domiciliari e Palliative dell’Asp, ubicata presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Melfi:
“Com’è noto, nella nostra provincia sono risultati positivi 7 operatori sanitari.
Di questi, 3 lavorano nell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) ma sono persone della Val D’Agri.
Stanno bene e sono state poste in quarantena.
Ci tengo inoltre a sottolineare come, a fronte di una quasi chiusura di tutte le attività ordinarie della sanità, il sistema delle cure domiciliari ha continuato ugualmente a funzionare (ovviamente con tutti i sistemi accuratamente adottati per la sicurezza di pazienti ed operatori).
Abbiamo così garantito molte prestazioni.
Tutto ciò ha consentito di tenere in casa le persone e ridurre notevolmente l’ospedalizzazione, portando ad un azzeramento delle attività ordinarie non urgenti ospedaliere, ambulatoriali, diagnostiche e di laboratorio prima assicurate.
Parliamo di 3700 pazienti, cronici e anziani, in tre mesi.
Pensiamo, inoltre, anche di implementare la telemedicina (tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza)”.
In una nota dell’Asp Basilicata, il Dott. Corona in merito aveva già specificato:
“Si può senz’altro affermare, in tale contesto, che le ‘cure garantite in sicurezza’ a tali pazienti, che va ricordato, sono in gran parte portatori di multi patologie croniche o sono terminali, hanno dato un forte contributo alla tenuta del Sistema Basilicata.
Sfruttando la già collaudata piattaforma Atlante- InterRAl, è in atto il monitoraggio sperimentale quotidiano di pazienti in Cure Domiciliari di III Livello e/o in Cure Palliative per sintomatologia correlabile al COVID 19.
Con tale approccio proattivo è possibile eseguire diagnosi più precoci in soggetti ad alto rischio, in quanto per lo più immunodepressi.
Tale monitoraggio, attualmente eseguito su un numero esiguo di pazienti, sarà allargato ad una fascia più estesa utilizzando strumenti di rilevazione trasmissibili con una piattaforma informatica (quindi in telemedicina) già in possesso della nostra Azienda e solamente da riattivare”.
Di seguito i dati di attività riferiti al trimestre 2020 e quelli relativi allo stesso periodo dell’anno precedente, dai quali si rileva un sostanziale equilibrio e sovrapposizione tra i due periodi.