Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa, trasmesso per disposizione del Procuratore della Repubblica:
“Nella prima mattinata di ieri, a conclusione di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza — sezione reati contro la PA – e condotte dai militari del N.I.P.A.A.F. Carabinieri Forestali — Gruppo di Potenza — a cui questo Ufficio ha affidato le indagini – è stata data esecuzione a 2 misure cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di P. D., Comandante il Nucleo di Carabinieri Tutela Biodiversità di Badia S. Michele (loc. Monticchio Bagni facente parte del Comune di Rionero in Vulture) e del Carabiniere sc. C. R., in servizio presso detto ufficio militare, ritenuti dal Giudice per le indagini preliminari, gravemente indiziati di gravi e reiterati reati contro la pubblica amministrazione, vale a dire, peculato, truffa, falso e, per il solo P., concussione.
L’attività investigativa, grazie alla locale e fattiva collaborazione della stessa Arma dei Carabinieri che non ha esitato a svolgere con puntiglio ed abnegazione, delicate indagini anche nei confronti di propri appartenenti, ha permesso di individuare ulteriori soggetti, sempre appartenenti all’Arma, non attinti tuttavia da misure cautelari, indagati per altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.
L’indagine, svolta con continuità per alcuni mesi, si è concentrata sull’accertamento di numerosi reati di truffa aggravata, falsità ideologica in atto pubblico, peculato, omessa denuncia di reato (tutti commessi dagli indagati per proprio tornaconto personale abusando delle proprie funzioni) è stata svolta anche mediante attività tecniche, servizi di osservazione, controllo, verifica e acquisizioni documentali, dichiarazioni assunte da persone informate sui fatti, vittime dell’attività vessatoria contestata.
In particolare le indagini venivano avviate nel settembre 2019 in seguito alla denuncia presentata da un’operatrice commerciale di Rionero in Vulture, che lamentava le condotte di concussione del P.
Costui, come le indagini confermeranno, abusando della sua qualità di Pubblico Ufficiale, pretendeva di approvvigionarsi, e si approvvigionava, di generi alimentari e pasti senza pagare gran parte del corrispettivo.
In tale contesto le investigazioni hanno consentito di documentare numerose condotte illecite da parte degli indagati, che portavano all’odierna esecuzione di n. due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico dei soggetti sopra indicati, nelle quali veniva evidenziato un sistema consolidato di gestione dell’ufficio da parte del Comandante P. che, spesso con la complicità del C., mediante numerose false attestazioni apposte sui registri (modelli) giornalieri compilati e sottoscritti per quantificare la durata della presenza in servizio, nonché l’utilizzo del mezzo di servizio per frequenti e ricorrenti esigenze esclusivamente private e personali, riusciva a conseguire vantaggi illeciti a titolo di corresponsione di indennità aggiuntive rispetto alla ordinaria retribuzione, situazione che veniva ulteriormente incrementata da un uso indiscriminato e illegale dei buoni pasto, che, come si è accennato, il militare P. – servendosi impropriamente del proprio ‘status’ e delle proprie funzioni – spendeva pretendendo e ottenendo — come sopra si è già accennato – dal gestore dell’esercizio commerciale (convenzionato con l’Amministrazione di appartenenza) generi alimentari dal valore economico molto maggiore rispetto al reale valore dei buoni posseduti, producendo così un rilevante danno patrimoniale alla vittima”.