Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di CGIL Basilicata:
“In una nota diffusa ieri, l’INPS comunica i dati relativi alla Cassa in Deroga in regione, evidenziando come, alla data del 24 maggio, su 4.711 pratiche trasmesse dalla Regione Basilicata, ne siano state lavorate 4.654.
Preoccupa il dato relativo alle procedure respinte per mancanza di requisiti (347 su Potenza e 115 su Matera): si tratta, infatti, del 10% delle pratiche lavorate, dato oggettivamente elevato.
Relativamente ai dati comunicati dall’INPS, è difficile avere un quadro completo della situazione, in quanto mancano i numeri relativi alla Cassa Integrazione Ordinaria e al FIS con causale COVID 19.
Evidenziamo, inoltre, la difficoltà ad ottenere informazioni in tempo rapido relative allo stato delle pratiche, a causa probabilmente del sovraccarico di lavoro degli Uffici Inps in questo periodo.
Ciò ha determinato per i lavoratori uno stato di attesa reso ancora più esasperante dalla impossibilità di conoscere i tempi dell’esito.
Sarebbe utile, come da noi richiesto in sede di contrattazione con la Regione, l’implementazione di un sistema di osservazione in tempo reale dell’iter delle pratiche, consultabile online almeno da consulenti e strutture sindacali.
Pur apprezzando lo sforzo enorme compiuto degli addetti alla gestione delle pratiche, non possiamo non evidenziare una lentezza ancora eccessiva, dovuta, ovviamente, a problemi atavici degli uffici e alla lunghezza delle procedure; queste ultime sono state velocizzate nel Decreto Rilancio che, peraltro, ha introdotto alcune importanti novità.
Le strutture addette alla lavorazione vanno dunque rafforzate in termini organizzativi e di addetti.
Abbiamo, inoltre, rilevato problemi anche sul fronte della richiesta dell’anticipo della CIG presso le banche, come previsto dall’accordo nazionale tra ABI e parti sociali.
Intere categorie di lavoratori sono state escluse per atteggiamenti pretestuosamente ostruzionistici da parte di alcuni istituti di credito; molte banche, inoltre, hanno richiesto – ai fini dell’anticipazione – il provvedimento amministrativo finale di concessione dell’ammortizzatore, il che significa che per avere l’anticipo i lavoratori devono attendere l’esito della procedura con il concreto risultato di avere accesso all’anticipo CIG quando ormai l’iter è concluso e l’ammortizzatore sta per essere pagato dall’INPS.
Riceviamo, inoltre, diverse segnalazioni da lavoratori che, al ricevimento dell’accredito da parte INPS, rilevano somme che appaiono non congrue rispetto al dovuto: per ogni dubbio, invitiamo i lavoratori a rivolgersi alle sedi delle Federazioni di Categoria CGIL per la verifica delle cifre.
È importante rilevare come, relativamente a due tipologie di ammortizzatori (come anche per la CIG Agricola, la cd. CISOA) il Decreto Rilancio fissi al 31 maggio la scadenza per la presentazione delle domande per fruizione relativa al periodo compreso tra il 23 febbraio e il 30 aprile 2020.
Una importante novità, fortemente voluta dalla CGIL, è il riconoscimento degli assegni a nucleo familiare anche per i lavoratori in FIS (Fondo di Integrazione Salariale); le aziende dovranno ora provvedere al reintegro in busta paga delle relative somme per tutto il periodo di fruizione degli ammortizzatori.
È introdotta la possibilità di fruizione di ulteriori 5 settimane di ammortizzatore sociale fino al 31 agosto 2020 e di ulteriori 4 per il periodo compreso tra il 1 settembre e il 31 ottobre 2020.
Tra le altre importanti novità introdotte: è riconosciuta la possibilità di cumulo delle indennità cd. dei 600 euro con l’assegno di invalidità ordinario; sono estese e ampliate le possibilità di accesso alle stesse indennità, peraltro adesso riconoscibili a molte più categorie, come ad esempio i lavoratori domestici che, con determinati requisiti, potranno adesso accedere a un sussidio di 500 euro al mese.
Rinnoviamo, dunque, l’invito alle lavoratrici e ai lavoratori a rivolgersi alle nostre strutture per maggiori informazioni”.