Il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa, in un comunicato stampa, afferma:
“Investire in sanità, tornare ad assumere personale e potenziare strutture ospedaliere e territoriali è la più grande scelta strategica di politica economica che si possa fare per rivitalizzare la sanità pubblica in una fase in cui i livelli di esclusione sociale e il rischio di povertà raggiungono picchi senza precedenti.
L’emergenza Covid 19 che sembra avere solo lambito la nostra regione ha inevitabilmente messo in luce tutte le falle di un servizio sanitario che in questi ultimi 20 anni ha subito gli effetti del definanziamento del fondo sanitario nazionale, dei tagli al personale, ma soprattutto della frammentazione organizzativa evidenziando l’improcrastinabile necessità di ripensare ruolo e organizzazione della nostra sanità.
Una sanità che è stata concepita a immagine e somiglianza di interessi interni, autoreferenziali, più che di bisogni e tempi dei suoi pazienti.
E su questo, rinnovando l’invito al necessario confronto, auspichiamo che nel nuovo piano socio sanitario non si facciano gli stessi errori ma finalmente si realizzi quella rivoluzione copernicana che rimetta al centro del nostro sistema sanitario i reali bisogni di salute dei lucani.
A tutt’oggi, nonostante le varie sollecitazioni, la fase due in sanità stenta a ripartire.
Dopo un blocco totale di due mesi dovuto alla sospensione dei ricoveri differibili e non urgenti, esclusi i ricoveri con diagnosi di tipo oncologico purtroppo in alcuni casi sospesi, come abbiamo dovuto registrare, manca una riprogrammazione degli interventi chirurgici e delle attività ambulatoriali mentre le liste d’attesa rischiano di crescere a dismisura.
Per riuscire a sfruttare il vantaggio di aver vissuto un’emergenza più controllata, per riprendere rapidamente e a pieno regime le attività fino ad ora sospese, occorre valorizzare la contingenza potenziando gli organici attraverso il ventaglio di strumenti offerti dal DL rilancio.
Questo, infatti, oltre a tracciare misure per il potenziamento di tutto il sistema della medicina e dell’assistenza territoriale, introduce una deroga generale ai tetti di spesa sul personale per tutto il 2020 e 2021, assegna risorse per l’assunzione di personale medico sanitario e tecnico e prevede la possibilità di assumere con contratto di lavoro autonomo medici, infermieri, assistenti sociali consentendo di andare ben oltre le 1.049 assunzioni entro il 2021 previste nel piano dei fabbisogni regionali approvato a gennaio.
Tra legge di Bilancio, Dl (Decreto legge) Cura Italia e Dl Rilancio, il Governo ha messo in campo già per il 2020 un’imponente mole di risorse per il finanziamento del fondo sanitario; per la Basilicata significa oltre 13 milioni a valere sul fondo sanitario nazionale, quasi 4 ml di euro di incremento di spesa per il personale ospedaliero per il 2020 e 2021, e circa 12 ml di euro per l’assistenza territoriale, ora sta a noi utilizzarle in una visione d’insieme orientata al superamento della frammentazione dei servizi territoriali e a colmare le gravi carenze di organico dei nostri ospedali, ormai in grave sofferenza come hanno evidenziato in questi giorni gli stessi operatori dei presidi territoriali.
Ma prima ancora della riorganizzazione ospedaliera e territoriale servono assunzioni subito per mettere le nostre aziende sanitarie e ospedaliere nella piena condizione di assicurare il recupero delle prestazioni programmate e sospese attraverso un piano di riassorbimento.
Vanno ripianificate le agende, organizzando il recupero degli interventi rimandati e la programmazione di quelli futuri.
Non possiamo sottacere gli effetti che una mancata risposta immediata ai bisogni sanitari dei lucani rimasti in ‘sospensione’ avrebbe anche sulla mobilità sanitaria passiva.
Un ulteriore motivo per riprendere rapidamente e a pieno regime le attività fino ad ora sospese.
Sono stati destinati 53 milioni di euro su bandi a fondo perduto per le imprese, si destini ora la stessa cifra per un investimento su sanità, welfare e istruzione dando immediatezza ad un massiccio piano assunzionale perché investire su sanità e welfare significa non solo rispondere ai bisogni di salute e ai crescenti bisogni di assistenziali ma ridare forza un nuovo modello di sviluppo che rimetta al centro il valore pubblico dei servizi universali alla persona”.