La Regione Basilicata ha chiesto al Ministero della Salute di aderire al Progetto Nazionale Plasma Iperimmune portato avanti in collaborazione con l’AIFA e con l’Università di Pisa.
Fidas Basilicata si sta adoperando per coinvolgere i donatori che sono stati colpiti dal coronavirus e che si sono negativizzati, invitandoli a recarsi ai centri trasfusionali regionali per partecipare a questa sperimentazione.
Già alcuni donatori sono stati inseriti nel nostro programma regionale.
Il ‘plasma iperimmune’, cioè quello ottenuto da pazienti guariti dal Covid-19, è stato utilizzato nel trattamento sperimentale delle terapie per i pazienti affetti da coronavirus.
Il sistema sangue nazionale gestisce tale risorsa, donata in maniera volontaria, periodica, responsabile, anonima e non remunerata.
Le terapie trasfusionali e i medicinali plasmaderivati prodotti grazie al plasma donato sono erogati in maniera equa, imparziale, omogenea e senza alcun costo per i pazienti.
Tutte le sperimentazioni in corso attualmente sul territorio nazionale con il plasma iperimmune non prevedono alcuna lavorazione esterna alla rete trasfusionale pubblica delle sacche di plasma donate, analogamente a quanto avviene per tutte le altre donazioni di sangue e emocomponenti.
In occasione della Giornata Mondiale del Donatore, il “World blood donor Day” che quest’anno si doveva svolgere a Roma il 14 Giugno, il Presidente di Fidas Basilicata, Pancrazio Toscano, ha dichiarato di essere orgoglioso del lavoro svolto in questi mesi nelle sezioni Fidas del territorio regionale:
“Continuamo ad essere in prima linea dando la nostra disponibilità ad individuare tra i nostri donatori coloro che hanno dovuto affrontare la positività al Covid-19, mettendoli in contatto con il sistema trasfusionale regionale.
In questi mesi siamo riusciti a garantire le scorte necessarie, a incrementare le donazioni e a svolgerle in sicurezza.
La sicurezza è il tema della Giornata Mondiale dei Donatore di quest’anno, e da sempre prestiamo la massima attenzione a questo parametro, ma le recenti vicende dovute all’emergenza sanitaria, hanno accentuato ulteriormente questa esigenza.
Staff sanitario, volontari, donatori, tutti insieme per rispondere come sempre alla chiamata di solidarietà con la massima serietà, secondo i principi etici e di solidarietà che contraddistinguono il dono del sangue.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti per l’impegno profuso e per la grande disponibilità mostrata”.
In conclusione le parole del neo Presidente di Fidas Nazionale Giovanni Musso, che afferma la strategicità della donazione di emocomponenti:
“È importante non creare falsi allarmismi e non generare confusione: il sangue donato gratuitamente dai donatori volontari viene mantenuto quale dono gratuito unitamente a tutti i prodotti ricavati anche per i pazienti che ricevono insieme ad esso il dono della salute.
La generosità dei donatori non è in alcun modo fonte di speculazione, le Associazioni dei donatori volontari del sangue sono sempre in prima linea per garantire il principio solidaristico ed universale alla base del sistema sangue”.