I consiglieri Vincenzo Baldassarre (Idea), Gianni Vizziello (Fdi) e Piergiorgio Quarto (Basilicata positiva), in una nota, dichiarano:
“Chiedere di chiudere con immediatezza i centri di accoglienza nella nostra regione, è un atto assolutamente dovuto.
È un atto di cultura politica e di governo, di coscienza, ma soprattutto di responsabilità verso l’intero popolo lucano e nel rispetto del grande sacrificio, in termini di limitazione della propria libertà, che in questi mesi hanno dovuto affrontare, pagando a caro prezzo le conseguenze in termini economici e sanitari.
Chi pensa che sia un fatto discriminatorio o razziale, non conosce bene né il significato della parola né tanto meno la storia di ognuno di noi, e ancor meno conosce i valori umani e politici che delineano, caratterizzano e contraddistinguono il nostro essere uomini, professionisti, politici e rappresentanti istituzionali.
Restiamo convinti che la chiusura dei centri di accoglienza, almeno per un periodo di tempo determinato, sia assolutamente indispensabile, per mettere al riparo da rischi i lucani e la nostra regione, che fin ora, grazie al buon operato del Governo regionale e alla lungimiranza del presidente Bardi e, soprattutto, al grande senso civico dei nostri concittadini è risultata essere la prima regione covid free d’Italia, con il più basso tasso di mortalità e indice di diffusione del virus.
Siamo convinti che l’accoglienza debba essere fatta con responsabilità e coscienza, nel rispetto degli immigrati e delle popolazioni residenti, il che significa non compromettere la salute dei lucani e il futuro della nostra regione, e di conseguenza la sua economia già tanto fragile.
Non possiamo permetterci di abbassare la guardia e di compromettere il grande sforzo fatto fin ora.
Dobbiamo difendere la nostra regione il nostro popolo e rendere la nostra terra accogliente quando sarà possibile farlo: quando si prenderanno tutte le precauzioni necessarie e si adotteranno protocolli che non espongano la Basilicata e i lucani a possibili rischi irreversibili”.