“Esprimiamo la più ferma condanna per il vile attacco subito da un nostro responsabile, offeso gravemente come uomo e come lavoratore: atti del genere sono da stigmatizzare senza esitazione, ma anche da combattere attraverso gli strumenti forniti dal diritto, poiché gli insulti via social possono essere considerati a tutti gli effetti diffamazione”.
Lo affermano i responsabili della Lega di Lavello, nel rivolgere “la piena e incondizionata solidarietà dell’intero partito” a Mauro Di Cugno, attaccato da un profilo social «antifascista», che in un post recitava così:
“Quel gran fallito della Lega è finito a raccogliere l’immondizia nella municipalizzata locale …”.
Prosegue la Lega:
“Sicuramente è una frase gravissima, che offende un giovane dirigente e già referente cittadino del partito dal punto di vista professionale, ma che si fa beffa anche di un’intera categoria di lavoratori indispensabili per ogni comunità: gli operatori ecologici.
Quasi che andare a raccogliere l’immondizia debba essere considerato una punizione, qualcosa di cui vergognarsi e non un lavoro nobile come tutti gli altri.
Chi si nasconde dietro quel profilo si è guardato bene dal fare nome e cognome dell’oggetto del proprio vile attacco, perpetrato poi, nello stesso post, anche ai danni dei militanti lavellesi di Fdi, definiti a loro volta parassiti.
Ma non è stato difficile per tantissimi cittadini identificare colui che è stato definito leghista fallito nella persona di Mauro, che proprio per questo, sentendosi gravemente diffamato, ha già presentato denuncia formale alla Digos di Potenza.
Più che offendere, coloro che si professano antifascisti avrebbero dovuto invece rendere onore a Mauro, che non ha avuto problemi a partecipare ad un concorso per l’assunzione di operatori ecologici bandito dell’Astea, municipalizzata di un Comune, Lavello, che è amministrato tra l’altro dal centrosinistra e non certo dalla Lega.
Attaccare il leghista Di Cugno perché fa lo spazzino è qualcosa di deprecabile, che offende anche tanti lavoratori onesti”.