Anche l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) di Potenza ha preso parte alle Giornate Europee del Patrimonio 2020, attraverso un’interessante visita alla mostra “Capolavori in rilievo” attualmente in corso al Museo Archeologico di Melfi (PZ):
“Per l’occasione i visitatori hanno potuto eccezionalmente toccare, i due sarcofagi romani esposti in totale sicurezza.
Tema centrale delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), il 26 e 27 Settembre 2020, ‘Patrimonio ed educazione. Imparare per la vita’.
Il progetto, rivolto in particolare alle scuole e quindi ai ragazzi, pone particolare attenzione alle persone con disabilità, offrendo un’inclusione a tutto tondo per lasciare un’eredità che mostri il potenziale del patrimonio come strumento per l’apprendimento e come ispirazione per il futuro.
La proposta, infatti, è quella di riflettere sul ruolo che la formazione ha avuto, e continua ad avere, nel passaggio di informazioni, conoscenze e competenze alle nuove generazioni, e sul valore che il sapere tradizionale può assumere in rapporto alle inedite sfide delle tecnologie del futuro.
Le due opere d’arte testimoniano ancora oggi il raffinato mondo dei grandi proprietari terrieri, che possedevano estese tenute (praedia) nella campagna del Vulture, non lontano dall’antica città di Venusia.
I sarcofagi erano posti nelle necropoli collocate in prossimità delle ville romane e oggi permettono a tutti di ricostruire l’articolato panorama di relazioni sociali, politiche ed economiche della regione negli ultimi decenni del II secolo d.C., durante il regno di Marco Aurelio e dell’imperatore Commodo.
Il sarcofago di Rapolla (PZ), in esposizione permanente nel museo di Melfi, si connota come un’opera identitaria per la comunità locale, esattamente come quello di Atella (PZ), prestigioso prestito del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Un’esperienza entusiasmante e arricchente guidata con cura e attenzione dalla Dott.ssa Erminia Lapadula, Direttore del Museo Archeologico Nazionale ‘M. Pallottino’ di Melfi”.
Queste le parole dei rappresentanti UICI, che hanno fruito con entusiasmo dell’iniziativa:
“Aver potuto toccare in lungo e in largo i due capolavori, così da averne chiare le dimensioni, scorgere particolari e distinguere le differenti architetture, ha un valore di conoscenza inestimabile per chi non vede”.
Un esempio positivo della visione inclusiva che propone la “Convenzione di Faro”, sul valore del patrimonio culturale per la società, di cui la Camera dei Deputati ha appena approvato in via definitiva la ratifica.
Le foto.