Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’Associazione Culturale Territoriale “Gruppo di attenzione Vulture-melfese Alto Bradano”:
“La prima commissione del Consiglio Regionale ha finalmente dato il suo parere, obbligatorio ma non vincolante, per porre fine alla questione delle candidature alle cariche per il governo del Parco del Vulture.
Era suo compito suo dovere, esprimersi sulla ammissibilità delle candidature avanzate dall’organo assembleare e lo ha fatto.
Ma il problema è ben lungi dall’essere risolto.
La competenza, infatti, per l’ultima parola, è del Consiglio Regionale che dovrà esprimersi entro il 10 novembre prossimo, dovesse mancare, Dio non voglia, la decisione del consiglio la competenza passerebbe al Presidente del Consiglio Regionale che dovrà fare la sua scelta entro 72 ore dalla mancata assunzione di responsabilità del Consiglio e dovrà determinasi individuando il Presidente fra i 5 nominativi già candidati, fra i 32 che hanno fatto domanda, oppure rinviare tutto alla comunità del Parco e il commissario in carica continuerà il suo mandato sino alla soluzione del problema.
Questa la verità vera e dunque il finale tutto da scrivere.
Non è nostro compito dare giudizi di merito sulla questione che tanto inchiostro e tanto tempo ha fatto scorrere e ci esimiamo dal farlo.
A noi è dato esclusivamente salutare felicemente la nascita del comitato pro Parco al quale offriamo, come anticipato nel recente incontro pubblico, la nostra incondizionata collaborazione in una attività che sia propositiva soprattutto nella fase iniziale della vita dell’Ente.
A noi è dato, in questo quadro, sollecitare la Regione e l’assemblea del parco a fare con ‘estrema rapidità’ i passi conseguenti per pervenire non a ‘una’ soluzione ma ‘alla’ soluzione che dia la testa ad un corpo, allo stato, acefalo (per competenze specifiche cui il commissario non può essere deputato) una testa che con l’assemblea dia risposte adeguate ai problemi sospesi del parco e per la buona vita dell’Ente.
Risposta chiara merita, pregiudizialmente, l’ammissibilità di richieste di adesioni di altri comuni che non possono, e non devono, dipendere da condizionamenti di parte nè devono contenere il seme della discordia relativamente ad aspetti inerenti la tutela di interessi che per quanto legittimi interferiscono con gli obbiettivi del parco.
Non di meno grande attenzione va posta nel dare omogeneità alla mappatura del parco scongiurando quella a macchia di leopardo fatta per una tutela di interessi “particolari” nella ricerca spasmodica del consenso.
Ecco perchè la regione è chiamata ad operare presto e bene per recuperare tempo (troppo se ne è perso) e dare al governo del parco una guida autorevole riconosciuta”.