Melfi: “Tra un mese, il mio bambino verrà al mondo e voglio che sia presente anche mio marito”! Ecco la lettera di Filomena

Molti i papà in Basilicata che, causa Coronavirus, non hanno potuto assistere alla nascita dei propri piccoli.

Nonostante le varie rassicurazioni, il divieto di accesso alla sala parte pare essere ancora in atto.

E’ quanto lamenta una nostra lettrice, pronta a dare alla luce il suo terzo figlio, e che per risolvere il problema ha deciso, assieme ad altre gestanti, di scrivere all’assessore regionale alla sanità, Rocco Leone:

“Buonasera,

mi chiamo Filomena Posa, sono una donna di 40 anni di Melfi (PZ), in attesa del suo terzo figlio ed alla 32esima settimana di gestazione.

Scrivo questa lettera per esprimere il mio più totale dissenso e profonda delusione riguardo alla scelta, della nostra asp, di VIETARE l’ingresso in ospedale ai papà, per seguire le proprie compagne durante il travaglio e la nascita del proprio bambino o comunque di rimanere in stanza con la compagna, nel caso di parto con taglio cesareo.

Decisione presa per tutelare la salute di degenti e personale medico da questo maledetto virus. Decisione a mio parere molto discutibile.

Il bambino che una donna porta in grembo ha un padre e, come tale, ha il bisogno di vivere questo momento così prezioso ed unico accanto alla propria compagna.

La stessa partoriente ha la necessità di condividere questo momento, unico ed irripetibile, con il proprio compagno.

Sono mesi che viene violato questo sacro santo diritto alle coppie e, ancora oggi, dopo quasi un anno di convivenza con il Covid, ci si nasconde dietro a questa scusa. Ormai il Covid sembra diventato la scusa per qualsiasi divieto.

In diversi ospedali d’Italia le cose sono cambiate. La coppia madre-padre ha il diritto di entrare in reparto e nella sala parto per vivere la nascita del proprio bambino.

E’ possibile adeguarsi anche qui? A Melfi (PZ), a Potenza, in Basilicata!

Il tampone può essere eseguito al padre del futuro nascituro, non solo alla madre.

Io stessa, ma come me tante altre madri, sarei disposta a fare il tampone a pagamento pur di far entrare mio marito in reparto e vivere insieme questo momento prezioso.

Chiedo gentilmente una risposta celere e positiva da chi di dovere, e non solo fumo negli occhi.

Tra un mese, il mio bambino verrà al mondo e voglio che sia presente anche mio marito.

Grazie a chi mi risponderà e darà la possibilità a me e tante altre madri e padri di vivere con gioia la nascita dei nostri figli”.