Ecco quanto ha dichiarato il Segretario Nazionale Antonio Spera al termine dell’incontro con i vertici di Stellantis:
“L’Ugl Metalmeccanici considera molto importante l’incontro avvenuto oggi con l’amministratore delegato del Gruppo Stellantis, Carlos Tavares, il quale ha confermato tutti gli impegni assunti da FCA nel nostro paese.
L’architettura delle piattaforme e delle motorizzazioni, che arrivano da FCA e PSA e che si andranno ad integrare, ormai sono di Stellantis e i rischi non provengono né dal management né dai sindacati, ma vengono si trovano al di fuori dell’azienda a causa delle regolamentazioni rigide imposte.
È significativo inoltre che il ceo Stellantis voler puntare sulla professionalità di tutti i dipendenti, al fine di essere efficienti e competitivi rispetto ai concorrenti.
Così anche l’aver posto l’accento su marchi come Maserati e Alfa Romeo.
È infatti un momento delicato per il settore a causa di un mercato che negli ultimi due anni sta subendo forti contrazioni.
C’è bisogno di fare bene ed in fretta e abbiamo tutti gli ingredienti giusti per far diventare Stellantis un’eccellenza, dall’abbattimento di CO2 alla elettrificazione, alla guida autonoma e perimetri industriali.
Possiamo contare su 29 modelli elettrificati in Europa che diventeranno 39 modelli Stellantis alla fine del 2021″.
Questa la dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl, Roberto Benaglia, e del Segretario Nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, responsabile settore automotive:
“Si è concluso il primo incontro i videoconferenza tra il sindacato italiano e il Ceo del neonato Gruppo Stellantis Carlos Tavares, in collegamento dal Lingotto a Torino.
Tavares ha sottolineato l’importanza di iniziare con uno spirito costruttivo e collaborativo con il sindacato funzionale a costruire un futuro di speranza grazie all’intelligenza e la creatività dei lavoratori nel Gruppo.
Come Fim Cisl abbiamo sicuramente apprezzato la velocità e l’attenzione con la quale il nuovo Ceo ha accolto la nostra richiesta, un segnale di attenzione importante verso il sindacato e i lavoratori.
È positivo per noi il fatto che l’Italia sia centrale nel nuovo Gruppo Stellantis, in particolare per le opportunità e le sinergie che si svilupperanno.
Si potranno rafforzare i brand italiani e fare nuovi progetti su modelli e brand in particolare Alfa Romeo e Maserati per renderli più preformarti e profittevoli e per dare maggiore attività negli stabilimenti.
La Fim come ha sempre fatto è pronta a rappresentare i lavoratori dentro questo nuovo grande progetto industriale che dà prospettive nuove e inedite per comparto dell’automotive nel nostro Paese.
In questo senso abbiamo sottolineato l’importanza che in questi anni hanno avuto le relazioni industriali e la contrattazione, con scelte coraggiose da parte del sindacato, in primis la Fim, nel far riacquistare competitività ai siti italiani e nel difendere la qualità dell’occupazione.
La partecipazione dei lavoratori in chiave organizzativa e strategica – in questa prospettiva – può trovare in Stellantis una positiva e importante occasione per poter far crescere e orientare anche le scelte manageriale verso una maggiore valorizzazione del lavoro.
Per noi della Fim Cisl l’immagine usata da Tavares di fare di Stellantis uno scudo per difendere e valorizzare marchi e siti deve tradursi concretamente in maggiore sicurezza sociale per i lavoratori del Gruppo in Italia e in scelte e progetti industriali che sappiano aumentare la saturazione degli impianti italiani per far evolvere le missioni dei siti produttivi, degli enti centrali e della ricerca e sviluppo.
Cogliamo positivamente il fatto che le sinergie che Stellantis si prefigura di realizzare saranno indirizzare a rafforzare i brand italiani, considerati di valore e prestigio in tutto il mondo e che devono portare a progetti profittevoli per tutto il Gruppo.
In questo senso la volontà di co-partecipazione del sindacato alla fase preparatoria del piano industriale come ha affermato il Ceo è molto importante e positiva.
Nella prossima opportunità d’incontro ci confronteremo sul nuovo piano industriale contenere risposte più dettagliate e concrete sull’occupazione e missioni produttive dei siti italiani”.