Si chiama Gianni Marino, ha 26 anni, ma il suo curriculum vanta importanti traguardi.
Ieri (23/02/2021) ne ha aggiunto un altro, presso l’auditorium del Conservatorio “C. Gesualdo da Venosa” di Potenza, dove si è Laureato in Canto Lirico con il massimo dei voti (110/110).
Oltre alla prova pratica (concerto lirico), il M° Marino ha discusso la tesi: “Baritono qua, baritono là: ruoli e declinazioni per un registro di qualità” esaminando, attraverso i diversi ruoli e sviluppi di stile, le peculiari declinazioni interne a un registro drammaturgicamente quanto timbricamente fondamentale entro la triangolazione con le voci più acute.
Durante la discussione ha inoltre illustrato il sorgere della voce intermedia maschile, una voce che, a differenza delle altre, ha dovuto attendere il XVII secolo per ricevere una propria, precisa identità.
Dopo l’esecuzione ha messo in evidenza l’evoluzione baritonale attraverso le varie epoche all’interno di un range crono-stilistico compreso fra il 1607, data della prima rappresentazione dell’Orfeo di Claudio Monteverdi, e il 1951, data dell’opera The Rake’s Progress (La Carriera di un Libertino) di Igor Stravinskij.
Intervistato il M° Marino ci ricorda:
“Abbiamo tutti ancora vivo il ricordo dei primi mesi del lockdown quando uomini, donne e bambini per contrastare questa strana prigionia imposta dal virus si affidavano alla musica, al canto, anzi il più delle volte al ‘bel canto’.
Il Leitmotiv di questo particolare tempo sono state arie famose della musica colta ed è proprio durante quei video, quei TG che riproponevano pezzi di città in musica, che ho avuto contezza di quanto fossi fortunato a ‘frequentare’ il canto per motivi di studio professionale.
Davvero entusiasmante come la musica sia riuscita a liberami e a liberare; come la musica non può essere costretta, ‘imprigionata’ da DPCM e come, grazie alla ‘grande bellezza’ di cui la musica e il canto sono parte preziosa, sarà possibile incamminarsi verso tempi migliori”.
Ad Maiora Gianni!