Dal primo Gennaio 2017 è entrato in vigore il cosiddetto “bonus mamme domani” (conosciuto meglio come ‘premio alla nascita’, ‘bonus gravidanza’ o ‘premio all’adozione di minore’).
Consiste in un assegno da 800 euro.
Per accedere alla misura di sostegno non sono previsti limiti di reddito.
È un’importante novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 per chi aspetta un figlio.
Si legge nel testo approvato a Dicembre dal Parlamento:
“Il premio è corrisposto dall’INPS in unica soluzione, su domanda della futura madre, al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione”.
In cosa consiste esattamente il bonus mamme domani 2017 e cosa bisogna fare per richiederlo?
Il “premio alla nascita” rappresenta un aiuto volto a sostenere il reddito delle donne in gravidanza che si trovano ad affrontare spese notevoli sia dal punto di vista medico sia per quanto riguarda l’acquisto di articoli per l’infanzia.
Per i dettagli su come inoltrare la richiesta bisogna attendere i decreti attuativi e la circolare INPS.
Dal momento che l’assegno da 800 euro spetta a tutte, a prescindere dal reddito, non sarà necessario allegare l’Isee alla domanda per accedere al bonus mamme.
Molto probabilmente, come nel caso del bonus bebè e del voucher asilo nido, la domanda dovrà essere inoltrata all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale tramite modalità telematica: accedendo all’area riservata sul sito INPS con il codice PIN personale o grazie al supporto di un CAF o intermediario abilitato.
Inoltre, sono stati confermati anche per quest’anno il bonus bebè e il voucher asilo nido (o baby-sitting).
Il bonus bebè consiste in:
in un assegno mensile destinato ai genitori con un figlio di età inferiore ai 3 anni.
Nello specifico per ogni figlio nato, adottato (se minorenne) o in affido pre-adottivo tra il’1 Gennaio 2015 e il 31 Dicembre 2017.
I genitori devono essere cittadini italiani o di uno Stato UE o di uno Stato extra-UE, con permesso di soggiorno di lungo periodo, residenti in Italia e conviventi col bambino per il quale si chiede il bonus.
Il loro Isee non dovrà superare 25 mila euro annui.
L’importo sarà pari a:
- 80 euro al mese, per ogni figlio minore di 3 anni, se l’Isee del nucleo familiare non eccede i 25 mila euro;
- 160 euro al mese, per ogni figlio minore di 3 anni, se l’Isee del nucleo familiare non eccede i 7 mila euro.
I voucher baby-sitter e contributi asilo nido invece:
spettano alla madre che sceglie di affidare suo figlio a una baby-sitter o a un asilo nido invece di ricorrere al congedo parentale.
I bonus hanno un valore di 600 euro mensili e sono riconosciuti per un massimo di 6 mesi: 3 mesi, nel caso delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste iscritte alla Gestione separata dell’Inps.
Per quanto riguarda le lavoratrici part-time, i contributi sono calcolati in base all’orario di lavoro.
Attenzione però a non confondere il voucher baby-sitter col bonus bebè:
il voucher consiste in una garanzia fino a mille euro annui (non cumulabili), erogato per i primi tre anni di vita del bambino allo scopo di assistere i genitori nel pagamento della retta per asili pubblici o privati.