Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa dell’UGL Metalmeccanici sulle preoccupazioni che stanno interessando lo stabilimento Stellantis di Melfi (PZ).
Dichiara il Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera:
“Del sito lucano se ne parlerà il 15 Aprile con i vertici del Gruppo di tutt’Europa.
La Segreteria Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici prende atto dell’invito ricevuto da Stellantis per un’incontro sindacale il giorno 15 Aprile a Torino: una convocazione avvenuta dopo la richiesta da parte di tutte le sigle sindacali metalmeccaniche firmatarie del Ccsl per le forti perplessità che si stanno registrando per il sito automobilistico di Melfi (PZ).
La nostra sigla sarà presente per apportare un fattivo contributo alla discussione del futuro dello stabilimento lucano della società.
Negli ultimi tempi grosse preoccupazioni sono sorte tra i lavoratori per il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali nella fabbrica a causa del calo della produzione, sebbene il calo sia dovuto ad una diminuzione delle vendite a livello globale delle auto prodotte in Italia.
Proprio per questo motivo già da tempo chiedevamo di conoscere il futuro degli stabilimenti Italiani e nello specifico per il sito di Melfi, alla mancata partenza della terza squadra sulle produzioni ibride dei modelli Renegade e CompAss.
Fermo ciò restando l’Ugl vorrebbe sapere conseguentemente della ripresa lavorativa dei circa 1.500 lavoratori che stanno rinviando il loro ingresso nella fabbrica.
Siamo fiduciosi in merito all’incontro nell’attesa di entrare nei particolari che riguardano ogni stabilimento e di garantire per ognuno di esso prospettive certe sia industriali che occupazionali dove l’Ugl, sin dalla fusione dei due gruppi Fca e Psa, ha dato massima disponibilità per condividere scelte e investimenti: a ciò ora deve corrispondere un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dove al centro ci sia la garanzia dei livelli occupazionali e la comprensione sulle reali intenzioni e strategie di Stellantis“.
Scrive il segretario generale Fiom Cgil Basilicata, Gaetano Ricotta, in proposito:
“Registriamo l’interesse ritrovato della politica lucana sul settore dell’automotive, ma è davvero un peccato constatare come al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, sfugga che la Fiom Cgil abbia tenuto ieri assemblee a Melfi con una massiccia partecipazione dei lavoratori.
Citare parzialmente la rappresentanza sindacale presente negli stabilimenti alimenta proprio quello che in questo momento stiamo cercando di evitare, ovvero la divisione dei lavoratori, che incidono in maniera diretta sulla tenuta del settore in Basilicata e in Italia.
L’incontro in presenza fissato dall’azienda per il 15 Aprile a Torino arriva dopo entrambe le richieste da parte della Fiom Cgil e delle altre organizzazioni sindacali”.
Dichiara Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive:
“La decisione aziendale di aprire un tavolo con tutte le organizzazioni sindacali sarà utile ad affrontare le preoccupazioni espresse dalle lavoratrici e dai lavoratori nelle assemblee molto partecipate che la Fiom sta svolgendo in queste settimane in tutti gli stabilimenti, a partire da quelle svolte nel polo torinese fino a quelle tenute ieri a Melfi”.
Stellantis sta già operando unilateralmente una riduzione dei costi che sta determinando cambiamenti sulla condizione di lavoro ed effetti sui lavoratori dei servizi.
Ma il problema principale è l’aumento delle giornate di cassa integrazione, non solo per l’andamento sul mercato dell’auto in Europa, ma anche per l’assenza di modelli ad alimentazione ecosostenibile frutto della mancanza di investimenti del piano in corso.
La Fiom ritiene l’incontro fissato il 15 Aprile fondamentale a comprendere se la fusione tra Fca e Psa determinerà per il nostro Paese un’occasione per mettere a valore la capacità di progettare e produrre mobilità dei metalmeccanici, oppure no.
Per la Fiom è necessaria la rigenerazione degli stabilimenti per la transizione industriale a partire dai siti di motori diesel e di assemblaggio.
Un piano di tutela occupazionale e industriale è l’obiettivo che unitariamente è necessario perseguire per il nostro Paese alla luce delle risorse europee di investimento del Recovery.
Il silenzio e la mancanza di ascolto del Governo sull’impatto sociale ed economico della crisi nell’industria della mobilità è una scelta incomprensibile.
Per questo saremo domani al Mise per ottenere l’impegno ad avviare un tavolo nazionale sull’automotive, perché sono le lavoratrici ed i lavoratori della mobilità nel nostro Paese ad essere interessati dal rischio occupazionale”.