A partire dal 28 marzo 2021, e fino al 4 aprile 2021 ai territori comunali di Picerno (PZ), Forenza (PZ), Episcopia (PZ), Teana (PZ) e Pomarico (MT) si applicano le misure di contenimento del contagio da Covid 19 previste per le zone rosse.
Come anticipato, lo ha stabilito l’ordinanza n. 11 firmata dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
Il provvedimento ad oggi non trova pienamente d’accordo il Sindaco di Forenza, Francesco Mastrandrea, che ha preso carta e penna ed inviato una lettera al Governatore regionale:
“II sottoscritto Francesco Mastrandrea, in qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Forenza, in nome e per conto dei cittadini di Forenza fa presente quanto segue:
- La S.V. in data 27 marzo 2021, ha emanato I ’ordinanza n. 11, avente come oggetto: ‘Ulteriori misure pei la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica do COVID-19’, nella quale all’art. 1, sono previste per il territorio del Comune di FORENZA, unitamente ad altri Comuni che hanno un rapporto settimanale elevato di contagi rispetto alla popolazione residente di misure di contenimento del contagio c1 e si applicano in ZONA ROSSA, con decorrenza dal 28 Marzo 2021 e fino al 4 aprile 2021.
- Abbiamo cercato in tutte le maniere di rappresentare la nostra contrarietà a tale provvedimento, considerato che la situazione epidemiologica dell’ultima settimana non è allarmante, atteso, altresì, che a fine settimana tutta l’Italia sarà zona rossa e, quindi, il provvedimento si sarebbe in parte sovrapposto a quanto già previsto.
- L’andamento epidemiologico a Forenza pur registrando un discreto numero di contagi negli ultimi venti giorni (solo cinque nella settimana dal 22 al 27 Marzo) comunque sta scemando e ha interessato pochi nuclei familiari e non può essere ritenuto un focolaio pericoloso.
Nella interlocuzione con il Dott. Busciolano, abbiamo chiesto di soprassedere, in quanto il provvedimento, a nostro avviso non necessario per la rilevanza epidemiologica e perché in questo momento, costituisce un grave danno economico per le attività, già fortemente danneggiate, costrette a chiudere.
Le misure poste in essere dai titolari di attività sono state rigorose e rispettose delle regole emanate e i contagi sono stati originati e diffusi in ambito strettamente familiare.
Nonostante le nostre ragioni ed il nostro impegno tendente a scongiurare un provvedimento ritenuto ‘eccessivo’ per la nostra comunità, la fredda logica dei numeri, che vanno anche interpretati e contestualizzati nella realtà cittadina, ha avuto ragione.
Siamo diventati zona rossa con qualche giorno di anticipo rispetto ad altri.
Non possiamo non gridare tutto il nostro disappunto per lo sproporzionato provvedimento che ha interessato la nostra comunità.
Tanto premesso rivolgiamo un appello alla S.V. perché, in tempi brevissimi, riesaminando i dati e sentendo anche la Usco di competenza circa il reale andamento epidemiologico e quanto Io stesso sia diffuso nel tessuto urbano, possa rivedere la situazione e ricollocarci in zona Arancione.
Confidando nel Suo senso di responsabilità e certo che non è Sua intenzione danneggiare una parte di territorio regionale Le porgo distinti saluti”.