Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’Associazione “Venosa Pensa” su riapertura del Tribunale di Melfi (PZ):
“Negli ultimi giorni si torna a parlare di Tribunale di Melfi e di una sua riapertura.
La geografia criminale che si è sviluppata in Basilicata, anche a causa della mancanza di presidi di legalità sul territorio, ha portato molti a ritenere indispensabile una rivisitazione di quanto fatto maldestramente nel 2013 con una riforma bislacca.
Il Tribunale di Melfi ha rappresentato per lungo tempo un presidio di legalità sul territorio del Vulture, ha consentito una più efficiente ed efficace gestione della giustizia penale e civile sul territorio lucano e ha impedito che la concentrazione sul Tribunale di Potenza di tutto il carico di procedimenti andasse ad ingolfare il Tribunale del capoluogo.
Le tante inefficienze che sono derivate dalla decisione incomprensibile che ha portato alla chiusura di Melfi sono sotto gli occhi di tutti gli operatori della giustizia che ogni giorno sono costretti a fare i conti con disagi logistici e con una struttura ed una organizzazione, quella di Potenza, che non può reggere l’intero peso della gestione della giustizia lucana.
Si aggiunga che anche i costi per esercitare la giustizia sono levitati drasticamente per avvocati e clienti.
Tutto questo fa ritenere sacrosanto ogni intervento politico che porti a ridiscutere la geografia giudiziaria della nostra regione e che stimoli il Governo a ripensare alle scelte fatte in passato.
Apprezziamo pertanto le spinte che arrivano dal mondo politico affinché si aprano tavoli di discussione e si porti su questi tavoli con forza la questione del Tribunale della città federiciana. Tutto ciò però non può bastare.
Non possiamo dimenticare infatti che la decisione è tutta politica e che soprattutto la vera partita si gioca a livello ministeriale.
Occorre allora aumentare la pressione su quei tavoli romani al fine di far comprendere al Ministro Cartabia e a tutte le forze politiche di questa composita maggioranza quanto importante sia la questione.
Per questa ragione invitiamo tutti i rappresentanti politici a vari livelli a fare un gioco di squadra al fine di portare a casa un risultato evitando interventi semplicemente legati ad uno sterile consenso elettorale.
Allo stesso tempo, chiediamo a tutte le forze politiche presenti sul territorio di prendere posizione e di farsi sentire, anche con la condivisione di un comunicato che metta nero su bianco la comune volontà di giungere alla soluzione positiva della questione che ormai si protrae da 8 anni.
Ai Sindaci, poi, rappresentanti massimi della volontà delle comunità locali, chiediamo lo stesso impegno e la stessa condivisione di questa battaglia. Mai come in questo caso vale il principio secondo il quale ‘l’unione fa la forza'”.