Chi non conosce “Il cielo è sempre più blu”, “Gianna”, “Aida” e molte altre canzoni di uno dei cantautori più importanti della musica Italiana, Rino Gaetano.
Le sue canzoni sono eterne, cantate da ogni generazione e, lo stesso Gaetano, lo sapeva bene.
Come ha dichiarato sulla spiaggia di Capocotta nel 1979:
“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo.
Non ci riusciranno, sento che, in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni.
Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno che cosa voglio dire questa sera.
Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale”.
Nei testi delle sue canzoni ritroviamo le radici calabresi, il Meridione e l’emigrazione, l’emarginazione, il nonsense, il paradosso, il sarcasmo e, ovviamente, tantissima ironia.
Sarà per questo che i suoi testi sono ancora oggi amati e ascoltati e ciò rende difficile credere che il geniale Gaetano non sia più tra noi da ormai 40 anni.
Scomparso a Roma il 2 giugno 1981, a soli 31 anni e a seguito di un incidente d’auto sulla via Nomentana, ha saputo parlare agli italiani come pochi altri cantautori.
Nato a Crotone nel 1950, viene ricordato soprattutto per la sua voce ruvida, i profondi testi delle sue canzoni e per la denuncia sociale spesso nascosta dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati.
Ciao Rino, continua a cantare da lassù.