Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dei Consiglieri Regionali M5S, Gianni Leggieri, Gianni Perrino, Carmela Carlucci:
“Con la convocazione il prossimo 8 giugno del Consiglio regionale in seduta straordinaria per discutere sul soppresso Tribunale di Melfi (PZ), alla luce della neonata Commissione interministeriale per la giustizia nel Mezzogiorno, si accende nell’istituzione locale più importante l’attenzione su un tema tanto delicato quanto importante per il futuro della Basilicata.
Il MoVimento Cinque Stelle ha fortemente voluto questa seduta consiliare e ha apprezzato la disponibilità e sensibilità con cui tutte le forze presenti in Consiglio regionale hanno aderito alla richiesta di mettere in campo ogni azione utile per riaprire il dossier sugli uffici giudiziari della città federiciana.
Ravvisiamo margini di un’azione politica proficua.
Il decreto dei ministeri della Giustizia e per il Sud e la Coesione territoriale dello scorso mese di maggio ha istituito un organismo che, a nostro avviso, può far rivedere le scelte deleterie degli anni passati.
Il riferimento è alla rivisitazione della geografia giudiziaria con la quale in maniera improvvida il Tribunale di Melfi è stato soppresso ed accorpato a quello di Potenza.
Una decisione scriteriata che ha portato solo disagi e nessun vantaggio per cittadini, imprese e professionisti, a partire dagli avvocati.
Ha lasciato sguarnito uno dei territori della regione più popolosi e dinamici, il Vulture, privandolo anche del Giudice di lavoro, con gli stabilimenti Stellantis e l’indotto a due passi, e della Procura della Repubblica in un’area da sempre soggetta a diversi appetiti criminali.
La Commissione interministeriale potrebbe consentire di rivedere le scelte del passato, dati alla mano, e decidere in favore di una revisione di quanto deciso negli anni scorsi.
Visioni campanilistiche o ‘soppressionistiche’, senza alcun fondamento, non ci interessano.
Ci interessa il bene dei cittadini e di un territorio penalizzato ingiustamente.
Per questo, mai come ora, occorre creare un fronte coriaceo, coinvolgendo i parlamentari lucani e la classe forense.
Occorre fare il possibile affinché la voce della Regione Basilicata possa essere ascoltata tanto in Via Arenula quanto presso il Ministero del Sud e della Coesione territoriale”.