No all’obbligo di accettare un lavoro stagionale per poter ricevere il Reddito di cittadinanza.
E’ stato respinto dalla commissione Bilancio alla Camera l’emendamento al decreto Sostegni Bis che portava la firma della deputata del M5s Valentina D’Orso, con l’obiettivo di porre la disponibilità a lavorare con un contratto stagionale, come condizione all’ottenimento del Reddito di cittadinanza.
Inammissibili sono state dichiarate anche le proposte simili dell’altra deputata del Movimento Marialuisa Faro e di Manuela Gagliardi, di ‘Cambiamo’.
La proposta presentata dalla deputata D’Orso consisteva nel vincolo di accettazione di offerte di lavoro stagionali entro 100 km dalla propria residenza, “pena decadenza del beneficio”, sospendendo la fruizione del beneficio ma godendo di un’integrazione Inps nel caso in cui il compenso mensile sia inferiore all’importo del Rdc.
Ha spiegato la parlamentare:
“La norma intende incentivare il ritorno nel mercato del lavoro dei beneficiari del Reddito che in passato erano dediti a lavori stagionali garantendo loro che questo reinserimento avvenga a condizioni economicamente vantaggiose e non svilenti“.
Delusione per alcune associazioni di imprenditori che puntavano sull’emendamento per far fronte alla scarsità di personale anche in vista dell’estate.
Come precisa “QuiFinanza”:
“Non sono state però le uniche richieste di modifica al Reddito di cittadinanza: Forza Italia ha presentato un emendamento per chiedere la decontribuzione totale per le imprese del turismo che assumono lavoratori in Cig-Covid o percettori di Rem o Rdc, mentre dal Partito democratico è arrivata la proposta di rifinanziare con 30 milioni di euro i centri per l’impiego nel 2022.
Ancora dal M5S Alessandro Amitrano aveva avanzato l’ipotesi di promuovere progetti di occupazione per i percettori del Reddito, tramite convenzioni dedicate con le partecipate pubbliche.
La Lega vorrebbe infine una riduzione dei finanziamenti al Rdc del 10% annuo, Fratelli d’Italia invece ritiene che chi percepisce il sussidio debba aderire a percorsi di formazione obbligatorio.
L’ammissione di eventuali ricorsi saranno comunicati domani, mentre i gruppi parlamentari dovrebbero avere tempo fino a giovedì per indicare gli emendamenti segnalati. Il voto in commissione è previsto la prossima settimana”.