Da oggi le donne con un tumore al seno in fase iniziale potranno accedere ai test genomici in modo totalmente gratuito e su tutto il territorio nazionale.
Così il Ministro della Salute, Roberto Speranza:
“Ho firmato il decreto che finanzia con i test genomici gratuiti per le donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale.
Sono test molto importanti che aiutano a definire i trattamenti più appropriati per ogni paziente.
Rafforziamo la nostra sanità pubblica nella prioritaria lotta contro il cancro”.
I test genomici sono analisi che permettono di stabilire, caso per caso, se la chemioterapia può essere evitata o meno.
La firma sul decreto è stata accolta come la vittoria di “una battaglia di civiltà” dal dottor Giordano Beretta, Presidente Nazionale Associazione Italiana di Oncologia Medica e Responsabile Oncologia Medica Humanitas Gavazzeni di Bergamo:
“Subito dopo l’istituzione del Fondo Aiom ha chiesto l’immediata approvazione del decreto attuativo per sanare queste disparità territoriali e ha promosso un tour virtuale in otto Regioni proprio per sensibilizzare gli oncologi sul ruolo dei test genomici nel carcinoma della mammella.
Ringraziamo il Ministro Speranza per aver accolto i nostri appelli per velocizzare l’iter che ha portato alla firma del decreto attuativo”.
Gli ha fatto eco Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro e Direttore Oncologia Medica Regina Elena di Roma secondo cui da oggi cambierà la lotta al tumore più diffuso e frequente in Italia.
“La firma del decreto attuativo permette al nostro Paese di allinearsi alle pratiche adottate da almeno un decennio in altri Paesi europei, come Germania, Regno Unito, Spagna e Grecia, e alle indicazioni contenute nelle più importanti linee guida delle società scientifiche.
Vanno inoltre considerati i risparmi, visto che questo esame costa circa 2mila euro e un ciclo di chemioterapia va dai 7 agli 8 mila euro.
Senza dimenticare i costi indiretti, legati alla mancata produttività conseguente a trattamenti debilitanti, e l’infertilità indotta dalla chemioterapia nelle donne più giovani”.