A Monticchio continuano in un luogo speciale le celebrazioni in onore di San Michele Arcangelo, protettore del Vulture.
Infatti, tra il Lago Piccolo e il Lago Grande, è situata la badia benedettina di Sant’Ippolito, riferibile al X-XI secolo.
È probabile che l’abbazia fosse arrivata ad occupare l’intero istmo tra i due laghi.
Oggi, grazie a nuovi lavori, lo scavo è stato ampliato e sono state portate alla luce nuove testimonianze.
È stata anche ricostruita, quasi del tutto, la torre campanaria.
Ed è proprio nella splendida cornice di Sant’Ippolito ai Laghi di Monticchio dove si sono svolte le celebrazioni questo pomeriggio, alle ore 17:30, per la festività di San Michele Arcangelo, alla presenza del Vescovo Ciro Fanelli, di Padre Giuseppe e Padre Pasquale.
Al cospetto di una copia della statua di San Michele Arcangelo (quella “originale” è conservata e venerata nella Badia di Monticchio) e in onore degli altri Arcangeli festeggiati oggi, Gabriele e Raffaele, ecco le parole pronunciate dal Vescovo Fanelli durante l’omelia:
“Penso per ciascuno di voi sia motivo di grande gioia spirituale celebrare, in questo giorno e in questo luogo, dinnanzi alla venerata immagine di San Michele, la Santa Eucarestia.
La parola di Dio che ci è stata proclamata ci afferma una certezza: gli angeli e gli Arcangeli, i cosiddetti messaggeri celesti, non fanno parte di un racconto, di una fiaba, ma sono creature viventi create da Dio che hanno operato nella storia della salvezza.
Non fanno parte di quel corredo di racconti di cui giustamente narriamo ai nostri bambini.
Gli angeli ci rendono adulti nella fede.
L’apocalisse ci parla di una guerra, di una lotta, di coloro che vogliono essere al servizio di Dio e di coloro che vogliono ostacolare il progetto di Dio.
Quante volte riconosciamo il vero, ma poi facciamo il male che non vogliamo?
In quante battaglie vorremmo agire con saggezza, sapienza e poi facciamo prevalere gli impulsi egoistici?
Dobbiamo avere gli occhi aperti, gli occhi spirituali.
La scrittura ci dà anche una consolazione di speranza: questa lotta è stata già vinta.
Ha già un vincitore.
Il vincitore di questa lotta è Gesù Cristo.
La presenza degli Arcangeli ci fanno riaffermare la nostra fede in Gesù Cristo, Vittorioso sul peccato.
In tutto questo scenario noi dobbiamo uscire dall’apatia, dall’indifferenza.
Dobbiamo dotarci delle stesse armi di cui è vestito l’Arcangelo San Michele.
Lo vediamo con la corazza, con la spada, con lo scudo ma perchè la tradizione lo ha vestito così?
In ragione dell’Apocalisse, ma anche perchè San Paolo quando parla dei battezzati, dice che noi abbiamo ricevuto con il Battesimo un’armatura, ad ogni segno di questa armatura lui dà un significato spirituale molto forte e molto chiaro.
Nella corazza c’è la Fede, nella spada la Parola di Dio.
Ci viene in aiuto anche il grande Sant’Agostino che sottolineava come la nostra vita deve essere impiegata per creare una città d’amore.
Anche Papa Francesco ci ha offerto tanti scritti su cui meditare da cui attingere forza per un rinnovato impegno cristiano.
Il Papa ci invita a riconoscerci tutti in cammino verso la Santità.
Stiamo parlando della ‘Santità della Porta accanto’.
È la Santità della mamma, del papà, del professionista, la santità degli anziani.
Quelle che noi chiamiamo croci sono Glorie nella città che noi siamo chiamati a costruire.
Dobbiamo quindi riconoscerci come missionari del Vangelo per essere testimoni ovunque.
Chiediamo a San Francesco di comprendere il ruolo degli Arcangeli nella nostra vita.
Invochiamo il loro aiuto, ci aiuterà a scoprire in noi stessi quelle armi che lo rendono vittorioso ovvero la Fede, la Carità, i Sacramenti.
E dobbiamo sempre ricordarci che noi siamo nati per servire e lodare Dio”.
Al termine dell’omelia non poteva mancare l’atto di affidamento a San Michele.
Presenti il sindaco di Atella, l’Associazione della Polizia di Stato, la Polizia di Stato, il comandante dei Carabinieri, la Forestale, le Guardie zoofile e tanti volontari delle varie associazioni tra Melfi, Rionero e Atella.
Di seguito alcune foto scattate durante la solenne celebrazione.