Oggi, 25 Novembre, si celebra la giornata internazionale contro la violenza alle donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
Durante questa giornata, l’amministrazione comunale di Melfi fa sapere, per voce dell’Assessorato alle pari opportunità:
“La violenza sulle donne è un atto vile e codardo che va condannato non solo il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, ma in ogni singolo momento della nostra esistenza.
Iniziative dell’amministrazione:
- Realizzazione di targhe con numeri di emergenza, posizionate in luoghi pubblici e scuole;
- L’assessore Pamela Montanarella incontra le scuole;
- “Ti amo da morire” filmato che verrà trasmesso nelle scuole e visibile sul sito del comune di Melfi;
- Illuminazione della porta Venosina di rosso”.
Il Comune di Lavello:
“In occasione della giornata internazionale istituita dall’ONU, l’Amministrazione Comunale promuoverà un momento di riflessione e discussione con un incontro informativo rivolto ai ragazzi dell’”I.I.S.S. G. Solimene”, che si svolgerà Venerdì 26 Novembre presso l’istituto scolastico.
L’incontro dal titolo “Libere di essere” affronterà tra gli altri, temi importanti come il body shaming, la discriminazione della donna in tutte le sue forme”.
Il Comune di Rionero per ricordare le vittime di questa piaga sociale inaugurerà, in Piazza Gustino Fortunato, una panchina rossa:
“La violenza è la negazione della nostra umanità, è il male assoluto che va estirpato dalle nostre menti e dai nostri comportamenti.
La violenza sulle donne, poi, è tra le più spregevoli forme di manifestazione della violenza.
Purtroppo, viviamo ancora immersi in un contesto culturale che troppo spesso accetta la violenza, la normalizza, la esalta, la eleva a perno dell’intrattenimento, piuttosto che respingerla culturalmente e combatterla quotidianamente.
La cultura patriarcale, che normalizza il sessismo e contribuisce a plasmare la nostra formazione culturale ed educativa fin da bambini, si fonda sull’idea del rapporto uomo-donna come rapporto proprietario.
Ogni forma di violenza rivolta alle donne in quanto tali è una grave e intollerabile forma di manifestazione di questa concezione proprietaria del rapporto uomo-donna, che non ammette né amore né libertà, ma soltanto la più bieca e vile sopraffazione.
Vale per le forme di abuso, come quello psicologico, economico, fisico e sessuale, oltre che, ovviamente, per il femmicidio, lo stalking, la derisione dei corpi (body shaming) o la colpevolizzazione della vittima (victim blaming).
Le nostre società si lasciano dietro troppe vittime poiché condizionate da un gioco perverso e iniquo tra posizioni privilegiate e categorie discriminate.
Si tratta di un retaggio culturale che la nostra società non riesce a superare, di un meccanismo talmente radicato da risultare quasi involontario ed è lo stesso che porta le donne, in moltissimi casi, a credere di poter essere solo in un certo modo, accondiscendenti e poco propositive, “Sempre un passo indietro”.
Un sistema che nessuna retorica narrativa potrà cambiare.
Occorre mettere a fuoco le vere cause; occorre mettersi in discussione tutti, in prima persona; occorre mettere in discussione il nostro modo di esprimerci, di ragionare e di vivere il quotidiano.
La nostra società ha bisogno di emanciparsi definitivamente dalla cultura della violenza, e quindi anche dalla cultura maschilista.
Lo dobbiamo a tutte le donne.
Lo dobbiamo alle future generazioni.
Lo dobbiamo a noi stessi, perché da questo dipende il livello della nostra civiltà e il nostro sviluppo umano e culturale”.
Così il Comune di Venosa in merito alla ricorrenza:
“Il 25 Novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle Donne e il 22 Novembre, a Potenza, la Presidente di Associazione Telefono Donna – Potenza, Cinzia Marroccoli, ha presentato il report annuale delle attività dell’Associazione: numeri che descrivono un’emergenza, che, purtroppo, non tende a diminuire.
Attraverso lo Sportello donna, intitolato alla nostra Mariangela Latorre, dallo scorso luglio, l’Associazione Telefono Donna opera anche a Venosa, in collaborazione con Comune e Rotary Club Venosa, ed è per questo motivo che l’Amministrazione ha ben accolto l’invito a partecipare alla conferenza stampa.
Perché uscire dal percorso della violenza fisica e psicologica è possibile e, a tal fine, anche lo Sportello venosino si pone quale ulteriore valido strumento!
Sportello donna Mariangela Latorre, Vico Annunziata, 6 -Venosa:
- si riceve Lunedì e Mercoledì dalle ore 15:30 alle 18:30;
- Tel. 3347550040“.
Di seguito le locandine delle diverse Amministrazioni con tutte le iniziative in programma.