Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uil Fpl Basilicata:
“La UIL FPL, in questi giorni di preoccupante escalation della pandemia ha apprezzato gli elogi da parte del Governo lucano nei confronti degli operatori sanitari, ma questi devono essere accompagnati da atti concreti.
Intanto potrà dare una risposta alla precarietà del lavoro che ora, grazie alla legge di Bilancio, potrà essere superata attraverso un primo provvedimento concreto da adottare e che consiste nella proroga dei contratti dei precari fino al 31/12/2022.
E poi, lo diciamo fino allo sfinimento va garantita la stabilizzazione del rapporto di lavoro a tutto quel personale che ha maturato i requisiti richiesti dalla legge di Bilancio 2022.
A tal proposito si convochi un incontro Regionale con le organizzazioni sindacali di categoria per definire i criteri di priorità propedeutici alla attivazione dei percorsi di stabilizzazione del personale così come stabilito dalla stessa legge di bilancio, al comma 268, ed al tempo stesso venga avviata una rapida ricognizione di tutto il personale che ha maturato i requisiti richiesti.
Come abbiamo già rimarcato nei giorni scorsi gli aumenti di stipendio ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, potevano essere evitati destinando le risorse per incentivare il personale sanitario che tanto sta dando in questa quarta ondata di crisi pandemica.
Sarebbe stato più giusto utilizzare tali risorse per rimpinguare le RAR (Risorse Aggiuntive Regionali), da noi richieste per la contrattazione integrativa regionale sancita con la Regione.
Ci è stato sempre spiegato, in tutte le riunioni avute con il Dipartimento Sanità, che le risorse aggiuntive regionali da destinare per il personale sanitario, non potevano essere disponibili per problemi legati al bilancio.
Una cosa che, alla luce di quest’ultimo discutibile provvedimento adottato, riteniamo incoerente ed ingiusto.
In un momento così delicato, oltre agli elogi ed alle belle parole, occorre prevedere forme di incentivi mirati per esprimere una gratitudine concreta nei confronti di detto personale che opera spesso in carenza di personale, costretto a un carico di lavoro notevole, e che corre un rischio elevatissimo nella lotta al Covid”.