Il 20 Gennaio si festeggia San Sebastiano, il militare romano nato a Narbona nel 256 dopo Cristo e morto martire a Roma nel 288 (o nel 304) per aver abbracciato la fede cristiana.
Divenuto alto ufficiale presso l’esercito imperiale, Sebastiano diffuse il culto cristiano anche nell’ambiente militare.
Quando l’imperatore Diocleziano venne a sapere della sua conversione, lo condannò a morte: venne legato ad un palo e trafitto da numerose frecce.
Tuttavia egli non morì: quando Santa Irene si apprestò a recuperare il corpo, infatti, si accorse che era ancora vivo, pertanto lo curò e lo rimise in sesto.
Sebastiano si presentò nuovamente al cospetto dell’imperatore per rimproverarlo del suo acceso odio contro i cristiani: Diocleziano, sorpreso e infuriato di vederlo ancora vivo, ne ordinò la morte per fustigazione e fece gettare il corpo nelle fognature.
La salma venne recuperata e conservata nelle catacombe romane che oggi prendono il suo nome.
San Sebastiano è molto venerato ed è considerato il protettore della Polizia Locale.
Il Santo è ritenuto anche protettore dei malati di AIDS, nonché celebrato dalla comunità GLBT (gay, lesbica, bisessuale, transessuale), senza che, tuttavia, questo culto sia riconosciuto dalla Chiesa Cattolica.
In Basilicata, San Sebastiano è protettore del Comune di San Fele, dove, in suo onore, viene eseguito un concerto nella Chiesa di Santa Maria della Quercia, dopo il quale la comunità si riunisce attorno al tradizionale falò.
L’immagine di copertina è un particolare del “San Sebastiano” di Andrea Mantegna (1456-57 circa).
Auguri a chi porta il suo nome.