“L’impianto di trattamento delle acque reflue di Genzano di Lucania (PZ), oltre a non essere conforme alle normative europee, pare risentire anche dell’indifferenza dell’amministrazione locale e dell’ente gestore.
Occorrono interventi specifici per superare lo stallo”.
Lo afferma la deputata Caterina Licatini che ritorna sul tema del depuratore genzanese, presentando un’interrogazione al Ministero della Transizione Ecologica.
Licatini, che giorni fa aveva annunciato iniziative più drastiche qualora fosse perdurato il silenzio degli organi locali, ha illustrato al MITE la possibilità di ricorrere alla gestione commissariale dell’impianto:
“Nel 2020 avevo già segnalato le difficoltà del depuratore al Ministero dell’Ambiente, e al tempo erano stati menzionati investimenti regionali e previsti i lavori di adeguamento entro giugno 2021.
Oggi però attendiamo ancora che Acquedotto Lucano Spa, in qualità di soggetto attuatore, disponga i lavori di messa a norma.
Per questo ho interrogato il MITE sulla possibilità di affidare l’impianto al Commissario Unico per la depurazione.
La mancata manutenzione e l’inerzia degli enti competenti non fanno altro che alimentare il problema, aggravando i danni ambientali e i disagi sociali ed economici dovuti alle difformità dell’impianto.
Pertanto, la strada del commissariamento è un’opzione da tenere in considerazione per accelerare dei lavori di adeguamento che, con l’attuale gestione, non sembrano affatto imminenti”.