Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa di FP CGIL DI POTENZA sull’esternalizzazione del servizio ticket all’Irccs Crob di Rionero.
Ecco nei dettagli:
“Esternalizzare un servizio pubblico è una di quelle scelte che, al di là delle contingenze, va sempre evitata.
Come Fp Cgil già nel corso della delegazione trattante del 16 Gennaio 2020 esprimemmo la nostra netta contrarietà all’esternalizzazione del servizio ticket dell’IrccsCrob di Rionero, pur comprendendo le difficoltà manifestate dell’Ente in merito alla carenza di personale e la manifestata difficoltà di individuare figure specifiche da assegnare al servizio.
L’esternalizzazione che oggi trova compimento, se pur forse immaginata come obbligata dall’allora direzione strategica e oggi ereditata dal nuovo management, cui chiediamo un’immediata rivisitazione degli atti, è da ritenersi di estrema gravità, poiché contempla la rinuncia alla gestione di un servizio essenziale per il buon andamento amministrativo e contabile dell’Azienda, nonché il primo biglietto da visita in cui si imbatte l’utenza che si reca presso l’Irccs lucano per sottoporsi a esami diagnostici e terapie.
Oggi, come allora, la riteniamo una scelta errata.
Oggi, più che due anni fa, in una cornice totalmente cambiata e nel bel mezzo di una pandemia che da 24 mesi ha trasformato la nostra società e fatto comprendere a tutti l’importanza dei servizi pubblici, vorremmo sentir parlare di reinternalizzazione di servizi e non di esternalizzazioni.
La penuria di personale amministrativo, oltre che sanitario, non può rappresentare una valida motivazione per esternalizzare servizi.
Oppure si immagina che ogni qual volta si ravviserà, anche nel prossimo futuro, una criticità o un malfunzionamento di un servizio, basterà affidarsi alla scelta di esternalizzare o di ricorrere al lavoro interinale, a danno della qualità del lavoro, in primo luogo dal punto di vista dei diritti dei lavoratori, e con relativo aggravio di costi?
Come Fp Cgil riteniamo sia indispensabile usufruire di tutte quelle normative e decreti emanati in questi mesi al fine di snellire e facilitare il reclutamento di personale, sia sanitario che amministrativo, assumendo personale a tempo indeterminato e, ove necessario, al più lavoratori a tempo determinato, quindi alle dirette dipendenze dell’Azienda pubblica e stabilizzando quel personale ad oggi già presente in forza lavoro con contratti a tempo determinato.
Ciò non solo attraverso la cosiddetta Madia per coloro che abbiano maturato i 36 mesi a tempo determinato, in corso di attuazione presso il Crob, ma anche utilizzando, per il personale sanitario, le possibilità inserite nella legge di bilancio, con la stabilizzazione dei cosiddetti precari Covid.
Rimaniamo fermamente convinti che ciò che è pubblico deve rimanere pubblico e tutti gli sforzi devono convergere verso l’attuazione di articolazioni organizzative e/o riorganizzative del lavoro capaci di scongiurare la contrazione dei servizi diretti che l’Azienda deve offrire.
Valorizzare il rapporto di lavoro con i propri dipendenti, togliendo gli appalti e le esternalizzazioni dal perimetro pubblico, è un importantissimo segnale che ogni direzione strategica dovrebbe essere in grado di lanciare per il futuro di un sistema sanitario nazionale davvero forte, pubblico e universale”.