Pochi giorni fa la Regione Basilicata ha sottoscritto un importante protocollo d’intesa con CONAI (il Consorzio Nazionale Imballaggi) finalizzato principalmente a mettere in campo azioni per migliorare ed incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti.
Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata, sostiene:
“Si tratta senza dubbio di una collaborazione molto importante anche considerando il fatto che la raccolta differenziata in Regione, benché in aumento, è ancora inferiore agli obiettivi normativi, il 65% (da raggiungere già nel 2012).
Tuttavia riteniamo opportuno tornare a sottolineare che la raccolta differenziata rappresenta la condizione necessaria ma non sufficiente per affrontare con efficacia una gestione moderna dei rifiuti in grado di mettere in campo le sfide dell’economia circolare.
Che resta al palo se i rifiuti che vengono raccolti con impegno (e costi) non sono poi correttamente indirizzati nell’ambito di un percorso adeguato, virtuoso e sostenibile di valorizzazione e riciclo.
Questo tipo di percorso richiede politiche e dotazioni impiantistiche adeguate di cui al momento la Basilicata è quasi completamente carente e in assenza delle quali continueremo ad assistere alla mancata chiusura del ciclo, al ricorso alle discariche o inceneritori e ad un trasferimento dei rifiuti raccolti verso altre regioni o all’estero.
Per archiviare la stagione delle discariche e degli inceneritori peraltro con costi di conferimento insostenibili, serve completare il sistema impiantistico per il riciclo e il riuso dei rifiuti, urbani e speciali, rendendo autosufficiente la Regione.
Le questioni vere sulle quali non è più ammissibile continuare a permanere in una condizione statica sono, da anni, sempre le stesse.
La mancanza di impianti sul territorio, quindi, in particolare quelli per il riciclo della frazione organica dei rifiuti, oltre ad avere un impatto ambientale notevole perché incentiva il ricorso alle discariche e il “nomadismo” dei rifiuti, incide anche sui costi pagati dalle utenze.
Inoltre ostacola una riorganizzazione del servizio basata sull’adozione di tariffe puntuali e quindi il passaggio dalla tassa alla tariffa commisurata sulla base della quantità e della qualità dei rifiuti conferiti che, peraltro, permetterebbe anche di incentivare la raccolta differenziata.
La tariffazione puntuale peraltro è uno degli elementi chiave del Piano d’Ambito che EGRIB, l’Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche della Basilicata, avrebbe dovuto predisporre già da diversi anni, considerando che già nel 2017 era stato approvato un documento preliminare allo stesso Piano d’Ambito, contenente linee d’indirizzo e criteri specifici a supporto dei Comuni per la gestione dei rifiuti.
Anche da questo punto di vista 5 anni sembrano trascorsi invano.
La speranza ora è che, grazie anche al supporto di Conai, Egrib possa mettere a disposizione della Regione e dei Comuni il Piano d’Ambito, che, in ogni caso, così come l’inattuato Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti del 2016 al momento in aggiornamento per adeguarlo alle recenti direttive comunitarie sull’economia circolare, acquista senso se concretamente supportato da politiche a favore della localizzazione ed operatività degli impianti di preparazione per il riutilizzo ed il riciclo.
Quegli impianti che potrebbero avere un grosso impulso dai fondi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per l’economia circolare se non fosse che proprio in quelle aree del Paese, come la Basilicata e il Sud in genere, in cui le strutture per il trattamento e il riciclo dei rifiuti sono particolarmente carenti, le richieste di finanziamenti sono scarse, tanto che il Ministero della Transizione ecologica ha prorogato di 30 giorni i termini per la presentazione delle domande.
Insomma il rischio è che la mancanza di risorse tecniche e di progettualità adeguata soprattutto presso gli enti locali, possa vanificare la grande opportunità rappresentata dei programmi di finanziamento europei per provare a colmare il drammatico deficit impiantistico di cui in particolare la Basilicata soffre.
A questo punto diventa indispensabile, per le pubbliche amministrazioni e le imprese, utilizzare la proroga concessa per presentare progetti concreti ed efficaci sfruttando anche il supporto di strutture istituzionali nazionali”.