Presieduta dal Prefetto di Potenza Michele Campanaro, si è tenuta nella mattinata odierna presso il Palazzo del Governo, una nuova riunione del Centro di Coordinamento dei Soccorsi, istituto per l’individuazione delle misure finalizzate all’accoglienza e al sostegno dei cittadini provenienti dall’Ucraina sul territorio di questa provincia.
Alla riunione hanno partecipato:
- il Presidente del Tribunale per i Minorenni Valeria Montaruli,
- il Dirigente della Protezione Civile regionale Giovanni Di Bello,
- accompagnato dall’ing. Guido Loperte,
- il Dirigente Generale dell’ASP Giampaolo Stopazzolo,
- il Responsabile dell’immigrazione dell’ANCI Basilicata Giovanni Lettieri,
- con il Referente ANCI per i piccoli comuni Felicetta Lorenzo,
- il Responsabile della Protezione Civile del Comune di Potenza Giuseppe Brindisi,
- il Responsabile dell’Ufficio provinciale per gli Affari Sociali Alessandra Martino,
- il Presidente della Croce Rossa Italiana – Potenza Michele Quagliano,
- il Presidente del Centro Servizi di Volontariato della Basilicata Antonio Bronzino,
- oltre all’Isp. Saverio D’Amico per la Questura,
- al Ten. Col. Sabato D’Amico per i Carabinieri,
- al Vicecomandante Antonio Summa per i Vigili del Fuoco.
In apertura di riunione, il Prefetto Campanaro ha riferito gli esiti del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori con Regione Basilicata e Prefettura di Matera, tenutosi nella giornata di ieri presso la Prefettura di Potenza.
Ha riferito il Prefetto Campanaro:
“Al fine di favorire lo scambio informativo tra le varie componenti del sistema locale di accoglienza ho chiesto ai Sindaci del potentino di fornire, con cadenza giornaliera, notizie sulla presenza dei profughi provenienti dall’Ucraina, attualmente accolti nei diversi ambiti comunali fuori dalla rete dei centri di accoglienza straordinaria – C.A.S. e da quella dei Servizi di Accoglienza ed Integrazione – S.A.I., in quanto ospitati direttamente dalle Amministrazioni locali, da associazioni del terzo settore, da enti di culto o da famiglie.
Allo stesso modo procederà il Prefetto di Matera.
Quanto alle attuali presenze dei profughi provenienti dalle zone di guerra in Ucraina, dalle prime rilevazioni dell’Ufficio Immigrazione della Questura di questo capoluogo sono 82 i cittadini presenti in 13 comuni della provincia, di cui 26 uomini e 56 donne; 44 sono complessivamente i minori al seguito dei nuclei familiari.
Per loro sono state avviate le misure necessarie a garantire una piena accoglienza, a cominciare dall’avvio dell’iter procedurale per il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo da parte della Questura, e dalle profilassi sanitarie assicurate dall’ASP.
Sono sicuro, come pure ha garantito ANCI Basilicata, della massima collaborazione di tutti gli attori coinvolti e, in particolare, degli enti locali perché solo un’azione sinergica e coordinata consente di assicurare a questi cittadini in fuga dalla guerra le più favorevoli condizioni di sostegno e di inserimento nella nostra provincia”.
Nell’ottica di favorire la conoscenza da parte dei profughi ucraini di tali misure, è stata pubblicata sul sito della Prefettura www.prefettura.it/potenza una brochure informativa in tre lingue (italiano, inglese ed ucraino) realizzata dal Ministero dell’Interno e dal Dipartimento della Protezione Civile.
Quanto alle forme di accoglienza alloggiativa, nelle more dell’ampliamento della rete dei C.A.S. e dei S.A.I., il Prefetto ha comunicato che saranno sottoscritti agli inizi della prossima settimana i primi quattro Protocolli d’intesa con altrettante associazioni di volontariato che si sono rese disponibili a fornire ai profughi i servizi di accoglienza (in particolare, oltre al vitto ed all’alloggio, la mediazione linguistico-culturale, l’informazione sulla normativa inerente l’immigrazione e l’ inserimento lavorativo, il supporto nell’accesso ai servizi sociali e sanitari e nelle procedure di iscrizione anagrafica e di inserimento scolastico), per un numero complessivo di 60 posti.
Al contempo, sono 33 i Comuni della provincia che hanno manifestato la volontà di sottoscrivere specifici accordi di collaborazione con la Prefettura, per la gestione diretta dell’accoglienza in ambito locale, favorendo una copertura la più capillare possibile del territorio.
Gli oneri restano, in tal caso, a carico del Ministero dell’Interno.