Oggi, Domenica 25 Aprile, si celebra San Marco Evangelista.
Come ci ricorda Frate Indovino, Marco era figlio di una vedova di nome Maria, che seguiva devotamente Gesù e ospitava nella sua casa i suoi seguaci.
Sembra che proprio nella sua casa si sia svolta l’Ultima Cena e che Marco, ancora giovinetto, abbia assistito alla cattura di Gesù.
Fu uno dei primi battezzati da Pietro che, come padre spirituale, lo chiamava “figlio mio”.
Marco seguì il cugino Barnaba e l’Apostolo Paolo nella loro prima missione evangelizzatrice, anche se presto la abbandonò e decise di rientrare in Gerusalemme.
In seguito, egli accompagnò Pietro a Roma, da lui imparò ogni cosa sulla dottrina e sulla vita di Gesù e scrisse il suo Vangelo.
Scrisse le cose fatte e dette dal Signore che ricordava, pur non avendole ascoltate direttamente e non avendolo seguito, ma solo avendo accompagnato Pietro.
Simbolo dell’evangelista Marco e del suo Vangelo è il leone, attraverso cui Gesù appare con caratteri forti: scaccia i demoni, guarisce i malati, vince la morte.
Marco predicò ad Alessandria d’Egitto, dove fondò la prima Chiesa, ma venne arrestato e torturato: fu trascinato legato con una corda su strade irte di pietre.
Più tardi, due mercanti veneziani trafugarono il corpo e riuscirono a portarlo a Venezia; qui fu custodito nella Basilica a lui dedicata, mentre il leone alato con il libro aperto tra gli artigli divenne il simbolo della città, in suo onore.