Di seguito il messaggio del Governatore Vito Bardi in occasione della Festa dei lavoratori:
“Per comprendere il valore della Festa del Lavoro occorre rileggere la storia della nostra Repubblica e della nostra Carta Costituzionale.
Il lavoro venne posto come fondamento della nuova esperienza che l’Italia democratica si avviava a percorrere, asserendo il principio secondo il quale lo Stato assumeva un impegno sociale verso il popolo sovrano.
Si andava affermando, in sostanza, il valore primario del lavoro per il progresso della società civile e l’evoluzione dell’umanità.
I padri costituenti dissero anche che le Istituzioni avevano il compito di garantire e tutelare i diritti di tutti i lavoratori, imprenditori e dipendenti, rimuovendo tutti gli ostacoli per il libero esercizio delle loro attività, e di riconoscere il diritto ad essere liberi nella scelta del lavoro, liberi di intraprendere iniziative economiche private.
La rilettura dei principi costituzionali scritti 74 anni fa ci consente di riflettere profondamente sui concetti di valore del lavoro e di libertà del suo esercizio, sulla necessità di uscire da un retaggio culturale basato sull’attesa e sul favore che di fatto ha avvilito lo spirito di intrapresa insito nell’uomo e nella donna, sulle discriminazioni di genere, e sulle responsabilità che ricadono su ciascun membro della società.
È pur vero che il tempo che stiamo vivendo è tra i più difficili della storia.
La congiuntura economica internazionale acuita dal conflitto russo-ucraino, le conseguenze di una pandemia devastante che è ancora presente, hanno reso ancora più fragile il sistema produttivo nazionale e locale.
Ogni giorno mi giungono richieste di aiuto, mi chiedono di trovare un posto di lavoro al figlio, alla moglie, a sé stessi, qualcuno minaccia finanche soluzioni estreme.
Credo sia necessario ristabilire i ruoli di ciascuno all’interno della società civile.
A noi Istituzioni spetta il compito di disegnare politiche economiche efficaci, capaci di creare le condizioni affinché ciascuno si senta partecipe di un processo che non è solo produttivo, ma soprattutto di crescita collettiva.
Il lavoro è convivenza civile, è occasione di crescita individuale e comunitaria, è espressione di autodeterminazione, è affermazione di dignità, è condizione di elevazione.
Il lavoro è una irrinunciabile dichiarazione di libertà.
Ma una rivoluzione importante da compiere è quella culturale!
Occorre formare i nostri giovani affinché la loro propensione all’intrapresa oblii per sempre quella dell’attesa.
A noi il compito di fornirgli le occasioni per sviluppare i propri talenti e la propria creatività, a loro quello di progettare le proprie vite all’interno del territorio proponendo nuove attività.
È ai giovani che voglio dedicare questo 1° maggio: in tanti vanno via, scelgono altre mete per proseguire i propri studi e in pochi tornano per investire qui il proprio futuro.
Vedono la Basilicata come una terra lontana dai grandi circuiti internazionali, scollata dal contesto nazionale, poco propositiva e poco dinamica.
Io chiedo a loro di aiutarci a rinnovare questo territorio portando vivacità e professionalità, contribuendo alla crescita culturale di questa che è stata la culla della civiltà.
Il futuro della Basilicata è nelle menti delle giovani generazioni, nella loro capacità di resilienza, nel contributo che sapranno dare al dibattito, nel loro sguardo lungo e pulito.
Noi li affiancheremo, abbiamo in questo momento una grande sfida da affrontare grazie ai nuovi strumenti provenienti dal Pnrr.
Chiediamo a loro di rimanere al nostro fianco per sviluppare insieme le grandi opportunità che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sta offrendo nella logica del superamento dei divari tra territori, tra generazioni e tra generi.
A questo punto è necessario ricordare l’importanza di questo evento che mette in connessione due generazioni: quelle passate e quelle future.
Colgo l’occasione per rivolgere le mie congratulazioni ai nuovi Maestri del Lavoro che hanno contribuito con la loro storia, il loro impegno e i loro sacrifici al progresso della nostra regione.
Le stelle al merito rappresentano il giusto riconoscimento e una testimonianza che deve essere trasmessa alle più giovani generazioni.
Sulla scia del loro esempio, esorto tutti a costruire insieme la Basilicata del domani partendo dal valore del lavoro e della libertà.
Buon primo maggio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori lucani che risiedono in Basilicata e all’estero!”