La bici di Franchino è ufficialmente esposta al Museo dei Campionissimi.
A darne il lieto annuncio anche LaStampa:
“Novi Ligure. La giunta comunale ha accolto la proposta, pervenuta da numerosi cittadini, di esporre la bicicletta di Francesco Paolo Magrini, da tutti conosciuto come ‘Franchino’, negli spazi del Museo dei Campionissimi.
Più di 700 cittadini hanno espresso parere positivo grazie all’idea di Corrado Capelli, che ha preso vita poi nel gruppo Facebook ‘Novi Ligure notizie e non solo’, nella persona di Pietro Matteo Gallo, come amministratore.
Il mezzo sarà collocato al piano terra del Museo, accanto alla celebre ‘bicicletta degli antichi mestieri’ del Giule (lo storico gelatiere), in uno spazio appositamente dedicato alla città, denominato ‘Angolo dei novesi’.
La decisione di esporre la bicicletta di Franchino è motivata dalla volontà di ricordare una persona benvoluta da tutti i novesi.
Inoltre, attraverso la figura di Franchino, arrivato da Melfi quarant’anni fa per lavorare nel settore della ristorazione, l’amministrazione comunale intende esprimere riconoscenza alle tantissime famiglie che, giunte a Novi a partire dal secondo Dopoguerra da altre regioni italiane, in particolare meridionali, hanno reso un contributo fondamentale alla ricostruzione della città e alla crescita della comunità novese”.
Commentano a margine il sindaco Gian Paolo Cabella e l’assessore alla Cultura Andrea Sisti, manifestando apprezzamento per la proposta:
“Il Museo dei Campionissimi è un luogo indispensabile per elaborare e diffondere la cultura, non solo sportiva, a salvaguardia della storia, dei valori e della memoria della città.
Lo spazio del museo è destinato soprattutto a raccontare storie: quelle di grandi campioni, ma anche quelle di comuni cittadini, capaci di elevare un gesto, umano, sportivo o professionale, regalandoci insegnamenti o emozioni, nel segno della cittadinanza, dell’appartenenza e del bene comune”.
Queste le parole di ringraziamento dei suoi parenti:
“Novi Ligure era la sua città, mai aveva voluto lasciarla e questo gesto voluto dai suoi amici, da chi semplicemente lo conosceva e dall’amministrazione lo avrebbe stupito.
Sì, perché nostro fratello era una persona semplice, come ce ne sono tante ma che è riuscito a farsi voler bene solamente con il suo sorriso.
Oggi voi siete qui a ricordarlo e a fare in modo che nel tempo non venga dimenticato il suo passaggio nel mondo e soprattutto sulle strade della vostra città in sella ad una delle sue amate bici.
Non ci sono parole che bastino per dirvi quanto siamo grati a voi tutti per questo meraviglioso gesto che avete riservato al nostro ed al vostro Franchino.
Infinitamente grazie.
Angela, Eugenio e Giovanna”.