Il caro energia non gonfia solo le bollette domestiche ma anche quelle condominiali, ricadendo anche sui servizi di gestione e amministrazione.
A definire un quadro della situazione in Italia è il Giornale.it che spiega:
“Aumenti che si sono già palesati nel corso degli ultimi mesi e che, a partire da ottobre, si faranno ancora più sensibili.
Confartamministratori denuncia l’esplosione dei prezzi di tutti i servizi, partendo dal rincaro del 40% per svuotare le fosse biologiche condominiali.
I rincari inficiano quindi sul lavoro di tutti i professionisti che garantiscono la pulizia, l’ordine e la sicurezza di qualsiasi condominio. Abiconf, altra associazione che riunisce amministratori condominiali, conferma che gli aumenti preventivati fino al 30-40% si sono dimostrati fin troppo ottimistici.
Gli ultimi 24 mesi sono stati particolarmente delicati per i condomini, più movimentati dalle clausure, dallo Smart working e anche da chi ha perso il lavoro rimanendo più tempo in casa.
Ciò ha generato un naturale aumento dei costi di manutenzione i quali, con il lievitare dei costi delle energie, hanno avuto un impatto sempre più marcato sulle rate condominiali.
Poi, l’esplosione dei prezzi, si è riversata come una valanga su chi vive in un condominio.
Il caro-energie ha spinto tutti i fornitori di servizi e opere a rivedere verso l’alto i rispettivi tariffari.
Il risultato si può raccontare in breve: le spese preventivate dagli amministratori condominiali per il 2022 vanno riviste verso l’alto in ragione del 40-50% e, per il 2023, si prevedono aumenti fino al 100%.
Questo significa che chi paga 1.000 euro l’anno di spese condominiali, nel 2023 ne pagherà 2.000.
A questo si aggiunge che alcuni gestori stanno chiedendo ai condomini più garanzie, rispetto a quelle pattuite al momento in cui è stato concluso il contratto di fornitura.
In un caso è stata chiesta una caparra supplementare di 30mila euro.
Abiconf parla persino della necessità di correggere i bilanci dei singoli condomini ricorrendo a rate straordinarie e, pure riconoscendo una diffusa elasticità dei fornitori disposti a diluire nel tempo gli incassi relative alle prestazioni effettuate, sottolinea che posticipare i debiti nel tempo non è mai una soluzione.
Non da ultimo, anche gli amministratori di condominio si trovano nella condizione di dovere ritoccare verso l’alto le proprie tariffe”.