Il documentario lucano “Sentieri di ferro” vince la Stella d’Argento come “Miglior Documentario” al Festival del Cinema Italiano, tenutosi a Milazzo dal 27 settembre al 1 ottobre 2022 sotto la direzione artistica di Mimmo Calopresti.
Il docu è prodotto da Digital Lighthouse, Entertainment & Media House di Potenza, diretto dalla regia di Luca Curto, scritto e sceneggiato da Lucia Varasano, e con la partecipazione dell’attore Rocco Papaleo e del campione di parapendio Aaron Durogati.
L’opera è stata premiata nell’ambito del prestigioso Festival che ogni anno valorizza le produzioni cinematografiche nazionali portando in concorso film, documentari e cortometraggi con l’obiettivo di riflettere sui nuovi linguaggi e sperimentazioni, e rivolgendo un’attenzione speciale alle tematiche ambientali.
La trama.
Il documentario “Sentieri di ferro”, girato tra Basilicata e Calabria, racconta la storia dell’abbandono e della rinascita dell’ex ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese che, dismessa alla fine degli anni ’80 del Novecento è stata in parte riconvertita come greenway.
È un viaggio lento ed emozionale che, percorrendo il sentiero ciclopedonale, ci conduce alla scoperta di un eccezionale patrimonio naturalistico attraversando il Parco dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese e il Parco del Pollino, la Valle del fiume Noce e del Mercure/Lao, il lago Laudemio e il Sirino, la Riserva naturale Gole del Raganello.
La ferrovia, con le sue caratteristiche ingegneristiche e infrastrutturali, è il filo verde da cui si dipana la narrazione, imperniata sull’elemento storico che si fonde a quello artistico ed emozionale.
Gli spezzoni dei filmati d’archivio, provenienti dalla Cineteca Lucana e dall’Istituto Luce, sono intermezzati dai monologhi di Rocco Papaleo che racconta i ricordi legati alla “ferrovia del suo paese”.
Il tono nostalgico del documentario si alterna al messaggio di rinascita che il campione Aaron Durogati, pedalando tra paesaggi mozzafiato, consegna allo spettatore con una visione di lungo orizzonte.
La ciclabile, infatti, non sembra esaurirsi ai chilometri percorsi ma pare continuare a vivere in un itinerario che abbraccerà il Sud, l’Italia e l’Europa.
Il progetto.
Il progetto nasce da un lavoro di ricerca scientifica che si è mescolato al linguaggio cinematografico con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulle tematiche della sostenibilità e di incoraggiare le esperienze di riconversione delle ferrovie che guardino all’utilizzo della bicicletta e delle altre forme di mobilità dolce come mezzi per scoprire ed esplorare il territorio, contribuendo allo sviluppo locale e alla valorizzazione del turismo sostenibile.
Spiega il produttore, Davide Colangelo:
“Si tratta di un primo documentario rientrante in un progetto di produzione seriale che, percorrendo l’Italia da Nord a Sud, si propone di raccontare gli esempi più virtuosi di riconversione delle ferrovie abbandonate in greenway esplorando lentamente i paesaggi del Belpaese”.
Il docu “Sentieri di ferro”, infatti, parte da un’esperienza del Sud Italia per parlare di un fenomeno dalla portata globale ma ancora poco conosciuto in Italia e che vede governi, enti, associazioni e cittadini impegnati nella creazione di itinerari di mobilità dolce realizzate anche attraverso la valorizzazione di antichi tracciati ferroviari in disuso.
La tematica.
In Italia, vi sono circa 8000 chilometri di tracciati dismessi che rappresentano uno straordinario patrimonio fatto di caselli, fermate, stazioni, ponti, viadotti e gallerie, un tempo cuori pulsanti del traffico ferroviario.
Le ex linee ferroviarie sono luoghi lontani dai circuiti turistici di massa ma detengono un alto potenziale in termini di risorse.
Attraversano, infatti, paesi e aree marginali, e s’inseriscono all’interno di paesaggi ricchi di valenze naturalistiche.
La riconversione di questi tracciati rientra in una più ampia strategia portata avanti da diversi attori (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili – Mims, Ministero della Cultura – MiC, Ministero del Turismo – MT, Regioni, enti locali e associazioni), impegnati nella realizzazione di una rete nazionale di mobilità dolce (Bicitalia), direttamente connessa a quella europea (Eurovelo).
Ecco le foto della premiazione.