Il governo ha deciso: il limite per i pagamenti in contanti salirà dai 2mila attuali a 5mila euro.
È quanto è scritto, nero su bianco, nella bozza del dl Aiuti quater atteso oggi in Consiglio dei ministri.
La norma, riferisce Today, è contenuta “nell’articolo 6 del decreto, dove sono previste misure urgenti in materia di mezzi di pagamento, e prevede, appunto, un tetto di 5mila euro a partire dal 1° gennaio 2023 per le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore.
Come avevamo già spiegato, in assenza di altri interventi, il limite sarebbe invece sceso a mille euro.
La decisione era nell’aria.
Il progetto di legge depositato dalla Lega (prima firma dell’onorevole Alberto Bagnai) prevedeva di innalzare il limite fino a 10mila euro, ma da Fdi hanno giudicato la soglia eccessivamente alta e alla fine è stata trovata una soluzione di compromesso.
Tetto al contante: come funziona in Europa
L’Italia è uno dei 18 Paesi europei ad aver stabilito un limite ai pagamenti in contanti e l’introduzione di questo limite è stato pensato per combattere l’evasione fiscale.
Ma ci sono alcune nazioni in cui evidentemente questa necessità non è stata avvertita, e sono ben nove nell’Unione:
- Austria,
- Cipro,
- Estonia,
- Finlandia,
- Germania,
- Ungheria,
- Irlanda,
- Lussemburgo,
- Olanda.
Il limite è fissato a mille euro invece in:
- Francia,
- Spagna,
- Svezia,
- mentre la nazione con il tetto più basso è la Grecia con soli 500 euro.
Tra quelli che hanno imposto un tetto più alto, citiamo:
- Croazia, con 15mila euro,
- Repubblica Ceca e Malta (10mila),
- Lettonia (7.200),
- Slovacchia e Slovenia (5mila),
- Polonia (3.300),
- Portogallo e Lituania (3mila),
- Danimarca (2.700),
- Romania (2mila)”.
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