Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato di Gerardo de Grazia (Confsal Basilicata) e Franco Galgano (Snals-Confsal).
Ecco quanto riportato:
“Finalmente si chiude una partita lunga 4 anni e che ha visto coinvolti tre governi.
A dicembre i dipendenti del comparto scuola, università e ricerca, che sono oltre 1 milione, riceveranno una indennità sostanziosa, alla quale saranno aggiunti gli incrementi che superano il 4%.
Come Confsal e Snals-Confsal siamo molto soddisfatti, questa è la strada giusta per riconoscere il lavoro svolto da tutto il personale del comparto, lavoro che ha la missione di formare le menti del futuro.
I dipendenti del comparto scuola, università e ricerca riceveranno nel mese di dicembre una tantum che varia dai 2.500 euro circa previsti per i docenti a poco meno i 2.000 euro del personale amministrativo e tecnico.
A questo va aggiunto l’incremento contrattuale che varierà, ovviamente, in base all’anzianità di servizio .
È arrivato il momento, anche per l’Italia, di riconoscere una professione, fondamentale, un settore strategico per un paese.
Investire nell’istruzione e nella sanità/ricerca, significa investire nel futuro, serve a non farci trovare impreparati nelle emergenze come successo con il Covid.
Investire serve a non stupirci quando l’ OCSE pubblica i dati dai quali emerge un divario notevole con gli altri paesi, oltre quello tra nord e sud.
In un anno abbiamo avuto, in Basilicata, un calo di 1614 studenti e 15 classi in meno ecco perché dobbiamo promuovere una scuola migliore.
L’accordo raggiunto il 10 novembre, apre la strada a una nuova fase, fatta di collaborazione e trasparenza”.