Per 2,2 milioni di dipendenti delle pubbliche amministrazioni, sarà un Natale particolarmente “ricco”.
Come riporta Today:
“Dopo la firma del contratto della sanità, dopo lo sblocco del contratto della scuola, è atteso il via libera all’intesa per i dipendenti di regioni, enti locali e camere di commercio (430mila dipendenti in totale): agli aumenti contrattuali si aggiungono gli arretrati maturati nell’attesa di un rinnovo che riguarda il triennio 2019/2021.
E così, nel mese delle tredicesime, questi dipendenti pubblici avranno una sorta di stipendio triplo a dicembre 2022.
La congiunzione favorevole di fattori che a dicembre porta circa 5 miliardi lordi in 2,2 milioni di buste paga pubbliche è il frutto di un lungo stallo contrattuale.
Gli unici esclusi sono i dipendenti dei ministeri e delle agenzie fiscali: il loro contratto è stato rinnovato per primo a maggio scorso.
Chi avrà uno stipendio triplo a dicembre 2022
All’Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, sarà firmato l’accordo sul personale delle funzioni locali.
Secondo quanto spiega il Sole 24 ore, gli aumenti medi sul tabellare valgono 100,27 euro lordi, ‘in un effetto economico complessivo che nei calcoli governativi sale a 117,53 euro grazie ai fondi extra per accompagnare i nuovi ordinamenti locali e per sbloccare il salario accessorio congelato dal 2016’.
È chiaro che si tratta di aumenti medi, perché poi tutto dipende dalla posizione economica del singolo dipendente pubblico: per quella più bassa (“A1”), l’aumento dello stipendio base è di 56,1 euro lordi al mese, mentre per la posizione economica cosiddetta “D7” (al vertice delle posizioni per il personale pubblico non dirigente), si arriva a 104,28 euro mensili.
La busta paga con 1.200 euro in più all’anno per i redditi sotto i 35mila euro
Ci sono poi gli arretrati maturati nell’attesa di un rinnovo che riguarda il triennio 2019, 2020 e 2021 (in tutto 39 mensilità), più le mensilità scoperte di quest’anno.
‘Dal conto – spiega il Sole 24 ore – va poi sottratta l’indennità di vacanza contrattuale riconosciuta a partire dall’aprile 2019 e cresciuta poi da luglio di quell’anno come prevede la legge’.
Alla fine si arriva a un arretrato che oscilla dai 1.210 euro della posizione economica inferiore ai quasi 2.252 euro lordi di quella superiore.
Il quotidiano economico fa anche un esempio: un dipendente intermedio di un comune (posizione B7), che fin qui ha ricevuto un lordo mensile da 1.719,93 euro, a dicembre si vedrà accreditare 5.077 euro divisi fra nuovo tabellare (1.800,7 euro), tredicesima (equivalente allo stipendio ordinario) e arretrati (1.475 euro).
In pratica, il triplo dei mesi normali.
Un meccanismo simile riguarda i dipendenti degli enti territoriali, gli 1,23 milioni di insegnanti, ricercatori e tecnici del comparto istruzione e ricerca, e 550mila dipendenti della sanità.
In quest’ultimo caso, il totale cresce per le due nuove indennità riconosciute agli infermieri (da 62,81 a 72,79 euro al mese, con arretrati fra 1.381,82 e 1.601,38 euro) e agli altri ruoli sanitari (da 35,46 a 41,1 euro al mese, con arretrati fra 780,12 e 904,2 euro) dal nuovo contratto”.