A Lavello (come molti ricorderanno) il 22 Novembre 2016 si è tenuta la grande festa in onore di San Mauro martire, patrono della città, con pietanze legate al grano.
San Mauro fu un religioso africano appartenente ad una nobile famiglia cristiana, il quale in questa data del 283 o 284 d. C. subì a Roma il martirio con la decapitazione a causa della sua incrollabile fede in Cristo, al tempo dell’imperatore Numeriano e per decisione del prefetto Celerino.
Costui, secondo comuni lucani.it, aveva in precedenza tentato inutilmente più volte, con le parole prima e con le torture poi, di convincere il santo ed i suoi nove compagni ad abiurare la propria fede cristiana, dopo che costoro erano giunti a Roma dalla Libia per visitare e venerare i sepolcri degli apostoli Pietro e Paolo.
Non tutti sanno però che il Santo non è festeggiato solo nel mese di Novembre (attraverso una manifestazione solenne) ma anche oggi, poichè si ricorda l’arrivo nella città lucana (nell’anno 1060) delle spoglie del santo africano e dei suoi compagni martiri Patamone, Passarione, Terenzio, Domno, Leonzio, Giovanni, Andrea, Vincenzo e Pafnuzio.
Secondo quanto riportato nel suddetto documento storiografico settecentesco, e sempre da comuni italiani.it, presso la chiesa lavellese di Santa Maria della Speranza si arrestò, senza voler più proseguire, il cavallo dell’arcidiacono Gherardo, che era diretto al suo paese, Conza, in Campania, e trasportava i corpi di San Mauro e dei suoi compagni martiri, prelevati dallo stesso religioso da una chiesa di Gallipoli ormai lasciata all’incuria.
Nella Chiesa erano stati in precedenza traslati dopo essere rimasti per secoli in una grotta dove furono inseguiti ed uccisi i compagni di San Mauro, sempre dagli uomini del prefetto Celerino, per avervi nascosto il corpo del santo africano dopo averlo trafugato a Roma in seguito al suo martirio.
Il prodigioso arresto a Lavello del cavallo con i corpi di San Mauro e dei suoi compagni martiri avvenne dopo che l’arcidiacono aveva deciso di riprendere il cammino al termine di una sosta di due giorni in località Gaudiano, appartenente al territorio lavellese, dove già si erano verificati prodigi per diverse persone del posto che avevano visitato le sacre spoglie di tali martiri.
Alla Chiesa di Santa Maria della Speranza, dopo essere stati informati dell’accaduto, si recarono in processione il vescovo, le autorità ed il popolo di Lavello.
Il vescovo decise dunque di far caricare le spoglie dei martiri su due giovani buoi, non ancora sottoposti al giogo, i quali si diressero spontaneamente alla Cattedrale, l’attuale Chiesa Madre, sinora dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta, presso la quale si fermarono e si inginocchiarono, dopo essersi già fermati una prima volta all’ingresso del paese, nel punto dove fu poi eretta la Porta di San Mauro.
Ciò fu interpretato come la volontà divina di stabilire la definitiva e degna sepoltura di San Mauro e dei suoi compagni martiri in questa chiesa che da allora in poi è stata perciò intitolata al santo patrono stesso e più volte rimaneggiata ed abbellita nei secoli successivi.
Facciamo i nostri migliori auguri a tutti i Mauro e a tutta la città per questa celebrazione.