E’ ormai consolidata la consuetudine di commemorare la Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo nell’I. C. di Barile, anche la nuova dirigente la prof.ssa Teresa Caruso, insediatasi da poco più di un mese, ha dato il suo plauso a questi eventi.
Durante la didattica a distanza, i docenti hanno sensibilizzato gli alunni e realizzato dei video su questa tematica e, on line, sono stati presentati ai genitori.
Quest’anno finalmente si è tornati in presenza, nell’Auditorium del Plesso di Ripacandida con una manifestazione dal titolo “Le valigie della memoria”.
L’inizio della manifestazione ha visto la partecipazione straordinaria degli alunni della primaria con la canzone Gam Gam del grande maestro Ennio Morricone.
Gli alunni della Scuola Secondaria, in particolare quelli di terza, guidati dalla prof.ssa Musto, hanno svolto ricerche, riflessioni e creato una sceneggiatura ed una ricostruzione emozionante aiutati anche da musiche evocative, come quella di Schonberg ed il Violino di Auschiwtz di Barabàn.
La scenografia era molto semplice, formata da due valigie d’epoca che sono state riempite di oggetti simbolici, attraverso i quali hanno raccontato la propria storia i personaggi che si sono alternati sul palco da Lidia Maksymovicz a Enzo Levy, Andra e Tati Bucci, sopravvissuti ai campi di concentramento, e Massimiliano Kolbe diventato santo perché in quell’inferno ha portato umanità e luce offrendosi al martirio, e poi alla morte, al posto di un altro detenuto.
Il fiore all’occhiello di questo I. C. è il lavoro sulla continuità, infatti gli alunni di V della Scuola Primaria si sono avvicendati a quelli della Secondaria ed hanno presentato il dramma delle foibe, facendone una breve ricostruzione storica, ed alla fine hanno riempito le valigie di sentimenti positivi quali l’amore, il rispetto, la fratellanza, l’uguaglianza.
La performance si è conclusa con un messaggio positivo dato dalla canzone ”Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni.
Gli alunni hanno evidenziato che il ricordo non deve appartenere solo a queste giornate ma che abbiamo la responsabilità, noi che ancora abbiamo la possibilità di ascoltare direttamente i testimoni, di diventare noi stessi testimoni e che dobbiamo lavorare sui nostri comportamenti quotidiani per dare voce all’amore ed evitare che i sentimenti di odio, nati dal ritenere una razza superiore alle altre, prendano il sopravvento.