“I tempi si fanno sempre più stretti.
Ad aprile gli ultimi aiuti contro il caro energia andranno in scadenza e il governo sta ancora ragionando sul da farsi”.
È quanto si legge su today che aggiunge:
“L’unico punto fermo, almeno secondo quanto trapelato alla stampa, è la conferma del bonus sociale che oggi spetta in misura piena a chi ha un Isee sotto i 9.530 euro e alle famiglie con almeno 4 figli a carico e Isee non superiore a 20mila euro.
Il bonus spetta poi in misura dell’80% se l’indicatore è compreso tra 9.530 e 15mila euro. Da parte dell’esecutivo c’è la volontà di prorogare questa misura, i cui requisiti dovrebbero restare grossomodo gli stessi.
Come cambieranno le bollette?
Il nuovo decreto è in dirittura d’arrivo e dovrebbe essere approvato dal consiglio dei ministri entro pochi giorni.
Cosa devono aspettarsi tutti gli altri cittadini?
Fra le misure da rinnovare ci sono l’azzeramento degli oneri di sistema per luce e gas e la riduzione al 5% dell’Iva per il gas.
Qui il discorso si fa più incerto e si vocifera una reintroduzione, almeno parziale, delle accise almeno per quanto riguarda l’energia elettrica, mentre per il gas gli sconti in bolletta potrebbero essere confermati in toto.
L’aggravio di costi per l’elettricità verrebbe comunque compensato dal calo delle tariffe sul mercato.
In effetti, secondo le stime, il prezzo della luce dovrebbero scendere di un altro 20% per effetto del calo del costo del gas, il combustibile più utilizzato per produrre energia elettrica.
Se le agevolazioni sui prezzi verrebbero cancellate del tutto, secondo uno studio dell’Unc, il prezzo della luce, pur se scontato del 20%, risulterebbe maggiore del 13,9% rispetto a quello di aprile 2022, con un rincaro della bolletta di 155 euro su base annua.
Ma con una reintroduzione parziale degli oneri l’aumento dei costi potrebbe essere minore e tutto sommato accettabile.
L’ipotesi di un bonus legato ai consumi
Si ragiona anche sulla possibile introduzione di un bonus famiglia legato ai consumi, con l’ipotesi di premiare chi risparmia possibilmente con l’azzeramento totale degli oneri se si consuma meno dello scorso anno.
Su questo si attende lo studio di fattibilità dell’Arera. Un altro schema sul tavolo potrebbe invece prevedere dei costi fissi per le bollette e dei costi più alti se si superano delle soglie.
Le misure per le imprese energivore
Infine c’è il capitolo imprese.
In questo caso lo strumento principale è il rafforzamento del credito di imposta per l’acquisto di energia e gas per le aziende cosiddette energivore che in manovra è salito dal 40 al 45% mentre per bar, ristoranti ed esercizi commerciali l’aliquota sale dal 30 al 35%.
Anche su questo fronte si studiano delle formule per rendere il bonus più selettivo, ma bisogna valutarne la fattibilità.
Aggiornamento.
Nel tardo pomeriggio il ministro dell’Economia Giorgetti ha affermato che il governo ‘intende confermare nel secondo trimestre la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il gas metano, dall’attuale 10% o 22%, per usi civili e industriali’ e prevede adeguate misure per la somministrazione dell’energia termina e forniture di teleriscaldamento. Considerato che rincari colpiscono in particolar modo le famiglie a basso reddito il governo intende dare maggiore certezza alla gestione dei bilanci”, ha detto Giorgetti nel corso del question time in aula al Senato, riproponendo per il prossimo trimestre ”il bonus sociale elettrico e il bonus gas per le famiglie con un Isee sotto i 15.000 euro”.
‘Le misure allo studio – ha chiosato Giorgetti – devono tenere conto delle risorse attualmente disponibili, avranno una durata temporale differenziata anche in attesa del nuovo quadro economico che emergerà dal Documento di economia e finanza del perfezionamento del dibattito relativo al Repower EU e dalle misure che potranno essere finanziate nell’ambito di tale iniziativa, nonché degli adeguamenti delle misure Pnrr già esistenti che saranno negoziati con la Commissione europea’.
‘Ci domandiamo che intende fare il governo sugli oneri di sistema – ha dichiarato l’Unione nazionale consumatori -. Sarebbe un bel guaio non rinnovare anche quello sconto. Sarebbe una pessima notizia considerato che le bollette sono già da infarto’.
Secondo l’associazione, se il governo si limitasse a confermare solo l’Iva al 5% sul gas, ‘la bolletta nel mercato di tutela passerebbe, dato il prezzo attuale, nell’ipotesi restasse costante, dagli attuali 1.210 euro a 1.635 euro su base annua 425 euro in più, pari a un rincaro del 35,1%. Se anche si azzerassero gli oneri di sistema, considerato che ora gli oneri sul gas sono addirittura negativi, la bolletta nel mercato di tutela salirebbe da 1.210 euro a 1.590 euro su base annua, 380 euro in più, pari a un rialzo del 31,4%‘.
Per quanto riguarda la luce, invece, ‘se si rintroducessero anche solo metà degli oneri di sistema vigenti prima dell’azzeramento, allora la bolletta salirebbe da 1.434 a 1.498 euro, +64 euro, +4,4%‘”.