“Addio al canone Rai, questa volta la Lega fa sul serio.
Dopo che Matteo Salvini negli ultimi tempi spesso ha annunciato l’imminente addio all’imposta, il Carroccio adesso sembrerebbe voler passare dalle parole ai fatti diffondendo quella che è la bozza di un disegno di legge sul tema“.
Come si apprende su money.it infatti:
“Il piano della Lega prevede ‘una progressiva riduzione dell’importo del canone Rai, con un taglio a cadenza annuale del 20% fino al suo totale azzeramento’ entro un periodo di cinque anni.
Oltre all’eliminare il canone in un lustro, nel ddl la Lega ha proposto anche una ‘ridefinizione univoca del concetto di servizio pubblico indispensabile per mantenere e affermare i valori culturali e sociali e difendere, al contempo, le identità locali’.
Le proposte così vanno da quella di ‘un nuovo canale interamente dedicato alla trasmissione di programmi e rubriche di promozione culturale, nel quale non possono essere trasmessi spot’, fino alla riorganizzazione della governance della Rai che comunque resterebbe legata a doppio filo alla politica.
L’abolizione del canone Rai – recente cavallo di battaglia di Matteo Salvini – potrebbe però mandare su tutte le furie Silvio Berlusconi proprio nel momento in cui, con il ridimensionamento di Licia Ronzulli all’interno di Forza Italia, tra gli azzurri sembrerebbe aver prevalso le linea governista.
Il canone Rai è una delle imposte più note in Italia e – al tempo stesso – meno amate; da anni ormai l’intero importo annuo di 90 euro viene pagato tramite dieci rate mensili, da gennaio a ottobre, addebitate sulle fatture emesse dalle imprese elettriche.
L’idea della Lega contenuta nella bozza del ddl è quella di una progressiva diminuzione annua del 20% dell’importo da pagare, così da arrivare entro cinque anni all’eliminazione totale del canone.
Essendo un disegno di legge l’iter della proposta del Carroccio potrebbe essere però lungo e tortuoso, soprattutto perché l’idea di una abolizione tout court del canone Rai potrebbe non piacere a tutti all’interno della maggioranza.
Fin dai tempi della proposta di Matteo Renzi nel 2018 di dire addio al canone, Silvio Berlusconi infatti viene descritto come assai contrario alla misura visto che potrebbe danneggiare Mediaset.
Senza il canone infatti la Rai dovrebbe finanziarsi esclusivamente attraverso la raccolta pubblicitaria proprio come fa ora Mediaset, con il Biscione che di conseguenza potrebbe soffrire molto una concorrenza agguerrita di Viale Mazzini che non avrebbe più un tetto alla raccolta pubblicitaria a cui dover sottostare.
Il ddl annunciato dalla Lega così appare essere più una mossa elettorale – nel 2024 ci saranno le delicatissime elezioni europee – che un vero tentativo di riformare la Rai: il sentore è che il canone avrà ancora una lunga vita”.