L’economia italiana e, più in generale, l’economia europea hanno sulle spalle una profonda crisi dei prezzi dell’energia che ha messo a dura prova i bilanci di imprese e famiglie.
Spiega Confcommercio:
“Il 2023 è iniziato con segnali confortanti per via della parziale diminuzione del prezzo del petrolio e una più significativa diminuzione del prezzo del gas e dell’energia elettrica.
Questi segnali sono, tuttavia, ben lontani da poter considerare superati, o in via di superamento, i rischi per l’economia italiana.
Le tensioni geopolitiche, da un lato, e la necessaria transizione energetica, dall’altro, tenderanno a mantenere elevato il pericolo di fiammate dei prezzi dell’energia ben oltre il 2023.
I miglioramenti più significativi, in termini di prezzi energetici, si sono realizzati sul mercato del gas.
A fine marzo 2023, il prezzo all’ingrosso è sceso sotto i 50 €/MWh ed è evidente la forte diminuzione se si considera che, in media, nel corso del 2022, è stato di circa 130 €/MWh.
Tuttavia, nel quinquennio precedente a questa crisi energetica, il prezzo del gas in Europa non aveva mai superato i 30 €/MWh, mentre attualmente risulta ancora su livelli eccezionalmente elevati.
Anche il prezzo dell’energia elettrica ha registrato negli ultimi due anni valori del tutto straordinari (fino a 700 €/MWh), per poi diminuire e avvicinarsi ai 100 €/MWh nei giorni finali di marzo 2023.
Nonostante ciò, questo livello supera di oltre il doppio i prezzi pre-crisi.
Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia, nel mese di marzo 2023, per le utenze tipiche del terziario di mercato, si registra, in generale, rispetto al mese di febbraio 2023, una “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas.
Tuttavia, gli importi in bolletta continuano ad essere elevati rispetto ai valori rilevati prima della recente crisi energetica (fino a +36% per le forniture elettriche e +116% per il gas).
Proprio alla luce di questi dati, è necessario ridurre gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, la cui incidenza sul costo della fornitura è di oltre il 25% (voce che pesa circa 13,1 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani).
Inoltre, anche se è certamente positiva la proroga, fino a giugno 2023, dei crediti d’imposta “energetici”, la percentuale di detrazione prevista, per il secondo trimestre 2023, è assolutamente insufficiente.
Per un albergo di piccole dimensioni, ad esempio, si registra una lieve diminuzione del prezzo dell’energia elettrica per il mese di marzo 2023: 3.847€, a fronte dei 4.273€ pagati lo scorso febbraio (si è, quindi, registrata una riduzione del 10%).
La componente più rilevante nella bolletta di marzo continua a essere la parte relativa all’energia, che è risultata pari a 1.997€, e gli oneri di sistema – reintrodotti a gennaio 2023 per le utenze con potenza installata superiore a 16,5 kW – pesano (e non poco) sul totale della bolletta in media, ben 520€ mensili.
L’importo della bolletta di marzo 2023, tuttavia, continua ad essere particolarmente elevato se si considerano i “numeri” prima della recente crisi energetica: a marzo 2021 era, infatti, pari a 2.829€.
Per quanto riguarda le forniture di gas, il costo complessivo delle bollette del gas di un albergo di piccole dimensioni per l’inverno 2022-2023 (da ottobre 2022 a marzo 2023) è risultato di 10.923€, in netta riduzione rispetto ai 14.040€ pagati nel corso dell’inverno 2021-2022.
Se si effettua, però, un confronto con le bollette del gas dell’inverno 2020-2021 (5.605€), il costo pagato questo inverno risulta pari addirittura al doppio (+95%).
Anche gli alberghi di medie dimensioni, a marzo 2023, registrano una riduzione del prezzo della bolletta dell’energia elettrica intorno al 10% rispetto al mese di febbraio (più nel dettaglio, il costo per la fornitura di energia elettrica, per il mese di marzo, è di circa 6.675€, a fronte di 7.412€ pagati a febbraio).
Gli oneri di sistema pagati dagli alberghi di medie dimensioni risultano pari a circa 907€ mensili, mentre la componente energia è la più rilevante (pari a 3.455€).
Tuttavia, se si sposta il confronto sul medesimo mese del 2021, la bolletta era risultata inferiore e pari a circa 4.911€.
Lato gas, complessivamente, l’importo delle bollette per l’inverno 2022-2023 (da ottobre 2022 a marzo 2023) è risultato di 20.456€, in netta riduzione rispetto ai 24.756€ pagati nel corso dell’inverno 2021-2022.
Se, però, si sposta il confronto con l’inverno 2020-2021 (costo gas pari a 9.482€), anche in questo caso il divario aumenta notevolmente: il costo del gas naturale pagato questo inverno risulta pari a oltre il doppio di quello di due inverni fa (+116%).
Si scorgono lievi miglioramenti anche per la categoria dei bar: per il mese di marzo 2023, il costo della fornitura di energia è di 599€, a fronte di 655€ pagati a febbraio scorso, con una riduzione di circa il 9%.
I bar pagano oneri di sistema per circa 97€ al mese, mentre la componente energetica è di 274€.
A marzo 2021 la bolletta elettrica era risultata di 470€.
L’importo complessivo delle bollette del gas per l’inverno 2022-2023 (da ottobre 2022 a marzo 2023) è risultato, invece, di 2.455€, in forte riduzione rispetto ai 3.501€ pagati nel corso dell’inverno 2021-2022.
Se confrontato, però, con il costo delle bollette del gas pagate nell’inverno 2020-2021 (1.718€), il costo per i consumi gas di questo inverno risulta superiore del 43%.
Il totale pagato per l’energia elettrica per il mese di marzo dalla categoria dei ristoratori è di 1.009€, in lieve diminuzione del 9% rispetto al mese di febbraio (il cui totale era 1.108€).
Una componente non marginale è data dagli oneri di sistema, il cui valore a marzo 2023 risulta di 159€, mentre il costo dell’energia è risultato pari a 473€.
A marzo 2021, però, la bolletta dell’energia elettrica era di 781€.
L’importo delle bollette del gas per l’inverno 2022-2023 (da ottobre 2022 a marzo 2023) è risultato, invece, di 7.336€, in netta riduzione rispetto ai 10.009€ pagati nel corso dell’inverno 2021-2022.
Se confrontato con le bollette del gas dell’inverno 2020-2021 (4.137€), il costo delle bollette pagate questo inverno risulta superiore del 77%.
RISTORANTI
Le grandi superfici di vendita hanno un costo della bolletta, per il mese di marzo 2023, di 5.143€, in riduzione del 10% rispetto al mese di febbraio pari a 5.710€.
Una componente non marginale è data dagli oneri di sistema, il cui valore, a marzo 2023, è di 699€. Il costo dell’energia è risultato pari a 2.660€. Se si considerano gli importi in bolletta prima della recente crisi energetica, a marzo 2021 la bolletta dell’energia elettrica era risultata di 3.786€.
La bolletta del gas, per l’inverno 2022-2023, è risultata di 6.140€, in netta riduzione rispetto ai 8.666€ pagati nel corso dell’inverno 2021-2022. Se confrontato, però, con le bollette del gas dell’inverno 2020-2021 (3.647€), il costo pagato questo inverno risulta superiore del 68%.
GRANDI SUPERFICI DI VENDITA
Per i negozi di generi non alimentari, nel mese di marzo 2023, il costo dell’energia è di 411€, a fronte di 462€ pagati nel mese di febbraio, con una riduzione dell’11%. Gli oneri di sistema risultano pari a 248€.
Se si considera il periodo pre-crisi, la bolletta di marzo 2021 è risultata di 387€.
Importante il divario tra il costo delle bollette gas registrato nell’inverno 2022-2023 (2.100€ complessivi) e quello dell’inverno 2020-2021 (1.513€), con uno scarto del +39%.
NEGOZI NON ALIMENTARI
La bolletta elettrica pagata, invece, dai negozi di generi alimentari, per il mese di marzo 2023, è di circa 1.985€, in calo del 9,8% rispetto a febbraio 2023 (il cui totale pagato era di 2.198€). Gli oneri di sistema, a marzo 2023, pesano circa 281€. La bolletta di marzo 2021 era risultata, però, di 1.482€.
Complessivamente, l’importo delle bollette del gas, per l’inverno 2022-2023, è risultato, per la categoria dei negozi di generi alimentari, di 2.277€, in netta riduzione rispetto ai 3.228€ pagati nel corso dell’inverno 2021-2022.
Se confrontato con le bollette del gas dell’inverno 2020-2021 (1.615€), il costo delle bollette gas pagate in questo inverno risulta superiore del 41%.
NEGOZI ALIMENTARI
Con riferimento al settore dei trasporti, si evidenzia un forte aumento del prezzo finale avvenuto all’indomani dell’invasione dell’Ucraina.
La pressione di questo aumento sui costi di famiglie e imprese ha portato, nel giro di pochi giorni, l’allora governo Draghi a intervenire con una riduzione delle accise di 25 centesimi al litro.
Nell’estate e autunno 2022, il prezzo finale del gasolio auto si è mosso in linea con le variazioni del prezzo del petrolio, registrando un leggero trend di diminuzione.
Tra dicembre 2022 e gennaio 2023, questo trend si è bruscamente interrotto a causa della decisione dell’attuale governo di riportare le accise ai livelli esistenti prima della riduzione introdotta dal governo Draghi.
Il prezzo della benzina alla pompa ha seguito dinamiche simili a quelle del gasolio auto. Anche per il prezzo della benzina, gli aumenti verificatesi tra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno sono interamente imputabili all’aumento della accise, senza contributi significativi né da parte del prezzo del petrolio, né da parte dei margini di raffinazione e distribuzione”.